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Cellulari in classe, il modello francese fa scuola in Svizzera

Parigi ha bandito i telefonini nelle scuole dell'obbligo e l'esperienza francese sta facendo proseliti nella Confederazione.

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Per primo è stato Vaud ha emulare il modello transalpino e diversi altri cantoni ne stanno seguendo le orme.

Tra di essi figura il Ticino dove è stata messa a punto una mozione trasversale, firmata dal popolare-democratico Giorgio Fonio, dal socialista Henrik Bang e dalla liberale Maristella Polli, che oltre a proibirne l’uso agli allievi durante le lezioni, introduce sanzioni contro il preoccupante fenomeno del cyberbullismo.

L’atto parlamentare ha avuto il pregio di aprire il dibattito su una questione molto sentita dalle famiglie. Non tutti infatti concordano con il divieto, preferendo insistere sull’educazione all’uso consapevole e ragionato del cellulare da parte degli alunni.

Del resto vi sono autorevole voci che sottolineano come le regole scritte dal Dipartimento cantonale dell’educazione (Decs) in materia esistano e basterebbe quindi farle applicare. La questione sarà comunque a breve all’esame del parlamento cantonale che indicherà la via che sarà seguita a sud delle Alpi.

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