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Talebani a Ginevra, qualche imbarazzo a Berna

Esponenti del movimento armato islamista in riva al Lemano.
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Alcuni dirigenti talebani sono da domenica a Ginevra su invito di un'ong, Berna conferma la notizia. Previsti incontri anche con rappresentanti del Dipartimento federale degli affari esteri.

La delegazione, secondo quanto hanno riferito media afghani, è guidata da un alto dirigente del movimento islamico ed alto responsabile del ministero della difesa, il muftì Latifullah Hakimi.

Una portavoce della missione elvetica presso le Nazioni Unite ha confermato non senza un certo imbarazzo la notizia filtrata nella serata di martedì, precisando che in agenda c’è un incontro con una delegazione del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE). Ma questo, ha aggiunto, “non costituisce né una legittimazione né un riconoscimento” degli integralisti al potere da agosto a Kabul.

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L’invito dei talebani in Svizzera è giunto dall’organizzazione non governativa Appello di Ginevra (Geneva Call), attiva da molti anni in Afghanistan e impegnata sul fronte dell’attuazione del diritto internazionale nei conflitti, in particolare tra i gruppi armati irregolari.

Nella serie di riunioni in riva al Lemano, cui partecipano in questi giorni i talebani, vengono in particolare discussi temi contenuti nelle dichiarazioni sottoscritte dagli integralisti, tra cui la protezione dei fanciulli nelle zone di conflitto e la gestione dei terreni ricoperti da mine antiuomo.

Ma vengono sollevate anche questioni sensibili come quelle sul rispetto dei diritti umani, sull’accesso e la protezione degli operatori umanitari. Restano comunque gli interrogativi sull’opportunità della presenza nella Confederazione di esponenti rilevanti del movimento islamista e sul riserbo che accompagna questa visita.

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Dal loro arrivo al potere i talebani cercano il riconoscimento internazionale ma finora nessuno Stato ha accolto la loro richiesta, per le ripetute richieste di garanzie sul rispetto dei diritti umani, in particolare delle donne.

Nei consessi internazionali l’Afghanistan è ancora rappresentato da diplomatici nominati dal precedente governo. A Ginevra l’ambasciatore Nasir Andisha ha denunciato a più riprese gli integralisti davanti al Consiglio dei diritti umani.

Un primo tentativo di rompere l’isolamento internazionale è avvenuto lo scorso mese a Oslo dove alcuni talebani avevano incontrato emissari di diversi Paesi occidentali. Un’ipotesi che è stata ventilata anche a Ginevra da parte dei giornalisti afghani.

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