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Svizzera e UE tornano a parlarsi ad alto livello

Il ministro degli Esteri Ignazio Cassis.
Missione delicata a Bruxelles per il ministro degli Esteri Ignazio Cassis. Keystone / Presidential Press Service / Han

È durato circa tre quarti d'ora l'incontro tra il ministro degli Esteri Ignazio Cassis e il vicepresidente della Commissione UE Maros Sefcovic, con il quale si è cercato di riprendere ad alto livello il dialogo dopo il fallimento dell'Accordo istituzionale.

Non erano attesi sviluppi clamorosi nelle difficili relazioni con l’UE ma perlomeno si è tornati a parlarsi. L’obiettivo dichiarato era infatti quello di approfondire la conoscenza personale e di “discutere la via da seguire nelle relazioni reciprocamente vantaggiose”, secondo le parole di Ignazio Cassis.  

Primo faccia a faccia Cassis-Sefcovic

Nel primo faccia a faccia tra il consigliere federale ticinese e il delegato della Commissione nei rapporti con la Confederazione si è voluto ristabilire un certo clima di fiducia, come voleva Berna ma sul tavolo rimangono tutti gli ostacoli che dividono ancora profondamente Svizzera e UE.

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Bruxelles, che non comprende appieno le ragioni del ritiro di Berna dall’Accordo Quadro – che nella valutazione del Consiglio federale non sarebbe mai passato dalle forche caudine costituite dalle urne popolari – aspetta proposte concrete dalla controparte e mira sempre all’introduzione di automatismi per l’accesso della Svizzera al mercato unico, per non dover tornare a negoziare di continuo le modifiche delle norme vigenti.

E al momento non sembra intenzionata a concedere scorciatoie riguardo all’equivalenza borsistica di Zurigo e alla partecipazione elvetica al programma europeo di ricerca Horizon Europe.

Da parte sua Ignazio Cassis ha sottolineato all’interlocutore europeo i progressi compiuti da Berna, con il recente sblocco da parte delle Camere federali del secondo miliardo di coesione e la revoca delle restrizioni alla libera circolazione delle persone con la Croazia dal 2022. L’agenda della giornata a Bruxelles prevede anche il 40esimo incontro interparlamentare tra Svizzera e UE.    

Le precisazioni del  vicepresidente UE in conferenza stampa

L’UE si attende una chiara volontà politica da parte della Svizzera per affrontare questioni istituzionali, come l’adozione del diritto comunitario e la risoluzione delle controversie. ll vicepresidente della Commissione UE Maros Sefcovic, che ha preso la parola al termine dell’incontro con il consigliere federale Ignazio Cassis, ha anticipato in proposito che la Commissione UE farà un bilancio già a metà gennaio, in occasione del vertice internazionale di Davos e verificherà, ha aggiunto, le reali intenzioni di Berna.

Unione Europea e Confederazione hanno concordano sulla necessità di definire “in tempi brevi” una tabella di marcia con una tempistica chiara (roadmap) per migliorare le relazioni tra le due parti, riguardo in particolare l’accesso elvetico al mercato unico.

Maros Sefcovic ha anche voluto sottolineare il recente sblocco del secondo miliardo di coesione da parte del parlamento elvetico ma si attende in futuro altri contributi regolari da Berna. Mentre riguardo alla partecipazione della Svizzera al programma di ricerca Horizon Europe il delegato della Commissione UE si è limitato a dire che Bruxelles ha bisogno di altro tempo per valutare come procedere.   



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