L'accordo quadro non sembra più essere una priorità, ma...
Keystone / Michael Buholzer
Una dichiarazione approvata venerdì mattina a Rapperswil chiede un rapido rilancio dei negoziati tra Svizzera e UE per una nuova soluzione bilaterale.
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tvsvizzera.it/mrj
Un gruppo di parlamentari svizzeri ed europei chiedono che Svizzera e UE intensifichino i contatti per rilanciare al più presto i negoziati per una nuova soluzione bilaterale. È questo il contenuto di una dichiarazione approvata venerdì mattina a Rapperswil dalle delegazioni del Parlamento svizzero e di quello europeo. La dichiarazione, contenente una dozzina di punti, è stata firmata dai presidenti delle due delegazioni: Benedikt Würth per la Confederazione e Andreas Schwab per il Parlamento europeo.
“Ci aspettiamo che il Consiglio federale prenda il controllo della palla, chiarisca la sua posizione e conduca i colloqui esplorativi necessari per definire un mandato negoziale da sottoporre poi alle commissioni parlamentari e ai cantoni”, ha dischiarato Würth.
Le divergenze, si può leggere nella dichiarazione, non sono insormontabili e i nodi possono essere sciolti solo se entrambi gli interlocutori vorranno fare dei passi gli uni verso gli altri.
I colloqui sono stati avviati dopo la decisione da parte del Governo elvetico di non firmare l’accordo quadro istituzionale. Da allora tra le due parti non c’è il gelo, ma la questione dei rapporti bilaterali sembra essere passata in secondo piano. Anche perché, sia a Berna che a Bruxelles, le priorità negli ultimi mesi sono diventate altre: prima la pandemia e oggi la guerra in Ucraina e la crisi energetica.
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