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Un’iniziativa per lottare contro i prezzi troppo alti

In Svizzera molti prodotti d’importazione sono molto più cari rispetto ai paesi vicini. Per correggere questa situazione è stata lanciata un’iniziativa popolare; le 100'000 firme necessarie per sottoporre il progetto ai cittadini sono state consegnate martedì.

Questo contenuto è stato pubblicato il 12 dicembre 2017
tvsvizzera.it/mar con RSI (TG del 12.12.2017)
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La Svizzera è spesso definita “un’isola dei prezzi elevati”. Molti prodotti d’importazione – come strumenti, apparecchi, macchinari e capi d’abbigliamento – costano molto di più nella Confederazione. Questa differenza di prezzo, sostiene in un comunicato il comitato d’iniziativa, che riunisce, tra gli altri, organizzazioni dei consumatori, degli esercenti e altre associazioni economiche, “può essere ricondotta solo in misura limitata ai maggiori costi salariali, infrastrutturali e locativi della Svizzera”.

L’iniziativa, denominata “Per prezzi equiLink esterno”, mira a impedire la maggiorazione dei prezzi per i prodotti fabbricati all’estero.

I fornitori esteri – afferma il comitato – approfittano della loro posizione dominante sul mercato mantenendo artificialmente elevati i prezzi, in modo da sfruttare il potere d’acquisto più elevato degli svizzeri. Ciò penalizza anche le piccole e medie imprese, obbligate ad acquistare prodotti importati a un prezzo più elevato della concorrenza internazionale.

Concretamente, il progetto prevede che la Confederazione emani prescrizioni “contro gli effetti economicamente e socialmente nocivi di cartelli e di altre forme di limitazione della concorrenza”, prendendo in particolare “provvedimenti che garantiscano l’acquisto senza discriminazioni di beni e servizi all’estero e impediscano alle imprese che hanno una posizione di potere sul mercato di limitare la concorrenza mediante pratiche unilaterali”.

Finora i tentativi in parlamento di adottare provvedimenti contro quelli che vengono chiamati “supplementi Svizzera” sono più volte falliti. Recentemente la Commissione dell'economia e dei tributi del Consiglio degli Stati ha ad esempio rinviato a tempo indeterminato la discussione su una iniziativa parlamentare in proposito.

Questo problema di differenza di prezzi tocca in modo ancor più forte i cantoni di frontiera, come il Ticino. Beni alimentari di base come la pasta, riviste, quotidiani… se acquistati da questa parte del confine, non è raro vedere il prezzo raddoppiato.

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