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Successo grigionese per i test Covid aziendali

St.Moritz in inverno.
St.Moritz in inverno. Keystone / Giancarlo Cattaneo

Dall'inizio della settimana scorsa, nel Canton Grigioni, chi si sottopone a un test Covid fornito dalla propria azienda riceve un certificato Covid gratuito.

Dall’introduzione dei certificati gratuiti sul posto di lavoro, pensato dalle autorità cantonali come incentivo per i fornitori di test privati, il numero di aziende grigionesi che partecipano è salito alle stelle. Sono 593 le imprese che si sono registrate per la prima volta. L’ha spiegato oggi a Coira davanti ai media Martin Bühler, il direttore dello Stato maggiore di condotta grigionese. In Svizzera, infatti, i Cantoni possono disporre di una certa autonomia nell’applicare strategie di prevenzione al contagio complementari a quelle decise dallo Stato federale.

Circa 34’000 impiegati interessati

Con queste 593 ulteriori adesioni, il numero totale di aziende che si sono sottoposte ai test da Covid-19 è così salito a 2695. Ciò corrisponde ad un totale di 34’000 impiegati che possono richiedere un certificato sanitario tramite una piattaforma digitale. Se il risultato è negativo, viene inviato gratuitamente un attestato via SMS oppure e-mail.

Il fatto che il Cantone dei Grigioni abbia deciso di offrire i certificati gratis, mentre per il Consiglio federale non lo sono più dall’inizio di ottobre, ha la sua spiegazione. Secondo Bühler, il Cantone dei Grigioni non dispone di una base giuridica per esigere denaro per i certificati dopo i test preventivi aziendali.

La volontà di vaccinazione non è calata

L’offerta è un atto di bilanciamento. La misura è stata avviata dal Cantone solo dopo un’attenta valutazione, ha spiegato Bühler. Il timore che i certificati gratuiti abbassino la motivazione alla vaccinazione e mettano così in scacco la strategia di vaccinazione, intanto, non si riflesse  nella realtà. Martin Bühler sostiene che “non è stato osservato un crollo delle vaccinazioni”.

I certificati Covid gratuiti saranno disponibili solo fino alla fine di novembre. Dopo di che il Cantone avrà il potere legale di far pagare il prezzo di mercato abituale oppure di cancellare l’offerta. “Con ciò nei Grigioni avremo un’altra occasione per sottolineare quanto sia importante la protezione grazie al vaccino”, ha spiegato Bühler. “Non chiudiamo la porta a nessuno e continuiamo a puntare sul dialogo”.

La preoccupazione del medico cantonale

“Attualmente, il 67% della popolazione grigionese è stato vaccinato almeno una volta”, ha spiegato il medico cantonale Marina Jamnicki e ha sottolineato che “il valore è però troppo basso”. Grazie all’estensione del certificato obbligatorio, la situazione si è un po’ alleggerita. Tuttavia, Jamnicki ha evidenziato che “non siamo in grado di gestire un aumento dei casi in inverno come abbiamo fatto dopo le vacanze estive”.

Nella stagione invernale il sistema sanitario grigionese è molto più gravato rispetto a quella estiva. Oltre agli incidenti sugli sci, in inverno nel nostro cantone vive un maggior numero di persone. Ne consegue quindi anche un maggior numero di infarti da curare.

Intanto nel Paese i contagi rimangono stabili

Intanto, nel resto della Confederazione, il numero dei casi di coronavirus dichiarati non ha subito una variazione significativa la settimana scorsa. I ricoveri ospedalieri sono diminuiti nonostante le dichiarazioni tardive attese, mentre i test per l’ottenimento del certificato Covid svolti in tutto la Svizzera sono complessivamente crollati della metà, probabilmente a causa della fine della loro gratuità. È quanto emerge dal consueto rapporto settimanale dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP).

Nello stesso tempo il numero di test PCR è diminuito leggermente (-4,9%) rispetto alla settimana precedente, precisa l’UFSP. Complessivamente nella settimana dall’11 al 17 ottobre – la 41esima – sono stati dichiarati 164’386 test (62% PCR e il 38% test antigenici rapidi) contro 231’401 di sette giorni prima. In 10 Cantoni il loro numero è diminuito significativamente mentre è aumentato a Nidvaldo (da 1415 a 1808 in una settimana) e a Vaud (da 15’548 a 17’578). In Ticino sono calati da 6104 a 4778 e nei Grigioni da 4292 a 3229.

In tutta la Svizzera nella settimana in rassegna la quota dei test PCR positivi è rimasta simile (6,2%) a quella della settimana precedente (6,1%). Quella dei test antigenici rapidi risultati positivi è aumentata nettamente passando dallo 0,8% all’1,5%.

Altri sviluppi

Nella 41esima settimana sono stati confermati in laboratorio 6426 casi: sette giorni prima erano 6367. La maggior parte dei casi è stata registrata nelle fasce d’età dai 20 ai 49 anni (oltre 1000 per ciascuna fascia). In rapporto all’intera popolazione, la fascia d’età dai 10 ai 19 anni è stata quella maggiormente colpita, con 117 casi alla settimana per 100’000 abitanti. L’incidenza dei casi era in media di 74,3 per 100’000 abitanti contro 73,7 della settimana precedente. A livello cantonale l’incidenza alla settimana per 100’000 abitanti ha oscillato tra i 32 di Soletta e i 274 di Obvaldo. In Ticino e nei Grigioni l’incidenza è stata rispettivamente di 34,1 e di 81,9.

Nella settimana in rassegna, finora sono stati dichiarati 114 ricoveri in relazione a un’infezione da SARS-CoV-2 confermata in laboratorio, contro i 144 dichiarati nello stesso momento dellasettimana precedente. Nonostante le dichiarazioni tardive attese, si prevede una diminuzione del numero di ricoveri rispetto alla settimana precedente. La flessione viene anche registrata nelle cure intense, dove il numero dei pazienti Covid ricoverati è passato da 156 a 129 nell’arco di una settimana (-17%).

In leggero aumento invece i decessi: 28 contro 24 di sette giorni prima. Dichiarazioni tardive sono ancora attese, sottolinea l’UFSP.

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