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Addio al gigante della moda Pierre Cardin

Primo piano di Pierre Cardin, ritratto all aperto, si intravvede la corteccia di un albero
Lo stilista francese in un ritratto del 2008. Keystone / Str

È morto martedì lo stilista francese Pierre Cardin, creatore di moda visionario e pioniere del prêt-à-porter. Aveva 98 anni ed era ricoverato all'ospedale americano di Neuilly-sur-Seine, nord-ovest di Parigi.  Lo ha annunciato la famiglia all'agenzia AFP.

Nato il 2 luglio del 1922 in provincia di Treviso come Pietro Costante Cardin, era cresciuto in Francia, dove la sua famiglia emigrò quando aveva due anni e dove mosse i primi passi nel mondo della moda. Crebbe poi fino a diventare uno tra i più importanti couturier della seconda metà del Novecento, un gigante della moda e del design, un uomo d’affari noto in tutto il mondo che ha legato il suo nome a centinaia di prodotti.

Naturalizzato francese, ha rappresentato al meglio il mix di stile tra il Paese d’origine e quello che lo ha accolto. Dai genitori, facoltosi agricoltori finiti in povertà dopo la Prima guerra mondiale, non poté che ereditare una grande voglia di riscatto.

Apprendista a 14 anni da un sarto di Sant-Étienne, nella Loira, approdò a Parigi nel 1945, dove lavorò prima da Jeanne Paquin, poi da Elsa Schiaparelli. Primo sarto della maison Christian Dior durante la sua apertura nel 1947, fu partecipe del successo del maestro che rilanciò la moda parigina nel secondo dopoguerra, dandole rilievo internazionale.

Cardin fondò la sua casa di moda nel 1950 e debuttò nell’alta moda nel ’53. Da stilista, divenne celebre per il suo stile futurista, ispirato alle prime imprese dell’uomo nello spazio, e per i tagli geometrici, che spesso ignoravano le forme femminili. Da imprenditore, nel ’59, fu il primo ad aprire un negozio d’alta moda in Giappone e lanciare una collezione realizzata per i grandi magazzini Printemps.

Una mezza dozzina di eccentrici abiti femminili esposti su manichini; in primo piano manichino con occhiali da sole
Un’immagine di ‘Passé, présent, futur’, mostra di apertura del Museo Pierre Cardin nel novembre 2014 a Parigi. Keystone / Yoan Valat

Utilizzò la sede della sua maison, l’Espace Cardin a Parigi, non solo per mostrare le sue collezioni ma anche per promuovere nuovi talenti artistici, del teatro e della musica.

Dal 1977 diede vita anche a una collezione di mobili, le Sculptures utilitaires. Amante della mondanità, fu proprietario di una catena internazionale di ristoranti e hotel, il cui marchio -Maxim’s- includeva un’acqua minerale prelevata e imbottigliata in provincia di Arezzo.

Soggiornava di frequente a Venezia, specie dopo l’acquisto del palazzo Ca’ Bragadin, e a Théoule-sur-Mer, nel golfo di Cannes, dove possedeva il Palais Bulles (palazzo delle bolle) progettato dall’architetto ungherese Lovag Antti, contraddistinto da forme sferiche. Luogo di feste ed eventi, con un teatro da 500 posti a sedere e le piscine con vista sul Mediterraneo, la dimora è stata designata monumento storico dal Ministero della Cultura francese.

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