Stampa divisa sui due nuovi consiglieri federali
Oltre Gottardo ci si lamenta per la maggioranza latina e l’esclusione di importanti città in governo mentre i cantoni francofoni sottolineano la sorpresa costituita dalla designazione della giurassiana Elisabeth Baume-Schneider.
Per il neocastellano Arcinfo “questo mercoledì 7 dicembre è una pietra miliare”. Secondo il quotidiano Baume-Schneider apporta al Consiglio federale freschezza e convinzioni. “Aperta al mondo e proveniente da un arco giurassiano consapevole dell’importanza dei partenariati con il mondo esterno, porterà una gradita ventata di aria fresca in un momento in cui la Svizzera sta attraversando un periodo turbolento nelle sue relazioni con l’UE”.
Riferendosi al “terremoto EBS”, anche 24 Heures sottolinea la personalità della nuova eletta socialista, ma pure quella dell’UDC Albert Rösti. “In un esecutivo le cui interazioni sono state spesso tese negli ultimi tempi, non c’è dubbio che le personalità dei due nuovi arrivati possano contare”, scrive il quotidiano vodese.
Le Nouvelliste parla di una “sorpresa in nome di tutti i piccoli, a partire dal Giura”. Per il giornale la futura ministra incarna infatti “molte minoranze: le donne, la sinistra, la Svizzera francese, le regioni periferiche e gli agricoltori”. Anche la Tribune de Genève si è detta sorpresa di questo “bel regalo per il cantone più giovane della Svizzera”, mentre la versione in lingua francese del sito web di Watson definisce questa elezione come un riconoscimento completo del canton Giura e un modo per affermare l’unità della Svizzera.
Dubbi sul sistema di elezione dei consiglieri federali
L’elezione di Elisabeth Baume Schneider onora il Giura, “ormai definitivamente svizzero”, conferma il Quotidien jurassien, che sottolinea “la generosità democratica della Svizzera tedesca” nello scegliere una donna latina per sostituirne una germanofona. “A meno che questo non sia il risultato di calcoli legati alle elezioni federali o alla successione di Alain Berset”, puntualizza però anche il giornale.
Le Temps la definisce una delle più grandi sorprese politiche degli ultimi vent’anni. Tuttavia, per il foglio ginevrino questa elezione solleva domande e preoccupazioni sul corretto funzionamento del sistema.
Anche i giornali del lago di Ginevra sono concordi nel sottolineare le questioni emerse con l’elezione: la sovrarappresentazione dei latini e l’assenza delle grandi città dal governo. Per Le Temps, la scomparsa dei consiglieri federali urbani è “una questione che deve essere discussa”.
Svizzera tedesca urbana non più rappresentata
Problemi di cui la stampa in lingua tedesca parla invece largamente e senza giri di parole. Per il Tages-Anzeiger, “non è un buon giorno per la Svizzera”. Elisabeth Baume-Schneider e Albert Rösti sono altamente qualificati, ma “la Svizzera tedesca urbana non è più rappresentata” in Consiglio federale. “Mai nella storia” la Svizzera tedesca, che rappresenta il 70% della popolazione del Paese, è stata così poco rappresentata. E le grandi città come Zurigo e Basilea, “veri motori del progresso” del Paese, non saranno più rappresentate.
Il portale in lingua tedesca Watson ha denunciato la composizione “estremamente unilaterale” del governo. La Svizzera tedesca a est di Berna è rappresentata solo da Karin Keller-Sutter che è di San Gallo, un fatto assimilato a un “danno irreparabile”. Basilea e Zurigo hanno tutte le ragioni per essere furiose, sottolinea il sito.
Mancanza di visione?
Dopo la sua elezione a sorpresa, la deputata giurassiana al Consiglio degli Stati deve ora dimostrare di essere “più che simpatica e alla mano”, ha scritto da parte sua la Neue Zürcher Zeitung, che sottolinea però anche come la neo ministra abbia tutte le carte in regola per svolgere l’incarico.
Infine, sulle rive del Reno, la Basler Zeitung parla di “trionfo della Svizzera rurale sulle città”. La sconfitta di Eva Herzog a Basilea “è anche la sconfitta delle città”, aggiunge. Da parte sua, il sito Cash Online deplora la “mancanza di visione” dell’Assemblea federale con questa “vittoria della Svizzera rurale e agricola sulla regione, quella basilese, economicamente più prospera del Paese negli ultimi 20 anni”.
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