L’Engadina e Sankt Moritz quest’anno faranno a meno di molti italiani
In base alle norme recentemente emanate dal governo italiano, risulta molto complicato per gli italiani recarsi in Svizzera a sciare anche solo in giornata. E più difficile ancora sarà farlo nel periodo delle feste tra il 20 dicembre e il 7 gennaio: in base all’ultimo decreto del 3 dicembreCollegamento esterno, infatti, chi rientrerà in Italia dalla Svizzera e comunque dall’estero, dovrà effettuare una quarantena di 14 giorni.
Della difficoltà di andare in Svizzera dall’Italia ce ne rendiamo conto subito anche noi passando il confine in direzione Engadina. “Per recarsi nella Confederazione Elvetica serve esibire il permesso di lavoro svizzero”, ci dice l’agente della Guardia di Finanza in servizio alla dogana di Castasegna. “E chi rientra in Italia dalla Svizzera in base al DPCM del governo italiano deve dimostrare di avere effettuato un test molecolare anti covid nelle precedenti 48 ore”.
Una volta arrivati a Sankt Moritz al parcheggio degli impianti sciistici di Corviglia notiamo che non ci sono targhe italiane: la maggior parte sono svizzere o tedesche. Poche anche quelle degli altri paesi UE anche se la lingua più parlata sulle piste da sci resta l’italiano; ad esprimersi nella lingua di Dante sono però solo gli autoctoni o coloro che provengono dal Ticino. Come Julien e sua moglie Cristina che sono venuti da Lugano attraverso la strada che costeggia il lago di Como insieme ai figli piccoli per godersi una giornata di sci. “Veniamo abbastanza spesso in Engadina anche se frequentiamo altre località sciistiche. Al ritorno, per evitare problemi alla dogana con l’Italia, faremo però il giro interno dalla Svizzera”, commentano.
Una stagione invernale che si prospetta difficile
Una perdita importante, quella dei clienti dalla vicina Italia, per tutto il settore turistico dell’Engadina e non solo, soprattutto in un momento topico per la stagione in vista delle vacanze di Natale e Capodanno. Ne sono consapevoli gli operatori turistici che solo un anno fa, nello stesso periodo, registravano il tutto esaurito. “In Engadina ci sono molte seconde case di italiani e qualcuno è già presente da noi da diversi mesi. A mancare è il turismo giornaliero degli italiani e di certo non abbiamo gli stessi numeri che registravamo gli scorsi anni nello stesso periodo”, racconta a tvsvizzera.it Michael Kirchner della Engadin St. Moritz Mountains AG. Che aggiunge: “Questa è una stagione invernale diversa dalle altre: prevediamo più presenze di clientela interna e molto meno di quella proveniente dall’estero date le difficoltà a viaggiare che non colpiscono solo gli italiani. Guardiamo comunque al futuro con un cauto ottimismo sapendo che la nostra responsabilità è tanta perché dobbiamo garantire la sicurezza ai nostri ospiti”.
“A mancare è il turismo giornaliero degli italiani”
Michael Kirchner
Sulla stessa falsariga Fabrizio D’Aloisio del Comune di Sankt Moritz che a tvsvizzera.it spiega: “La nostra clientela turistica è rappresentata in gran parte dagli stranieri che provengono da più di 70 paesi. Prevediamo una stagione anomala e con maggiore presenza di turismo interno così come durante l’estate passata in cui si è registrata una presenza maggiore di svizzeri (il 40% in più). Ma è chiaro che non riusciranno a coprire il numero di turisti che non potranno venire dall’estero. Riscontriamo tuttavia una clientela che non viene per un giorno o un weekend ma che si ferma qui a lungo per settimane o a volte mesi. Come è successo durante il periodo del primo lockdown che molti hanno preferito passare qui. E sta succedendo anche ora: ci sono persone che sono venute qui a novembre e che ci sono rimaste”.
Prenotazioni alberghiere a rilento
In base ai dati di Svizzera Turismo nel solo dicembre 2019 nelle varie località di montagna elvetiche gli arrivi dal Belpaese erano stati 11’000 e i pernottamenti 26’253. Ma anche il numero dei turisti provenienti dai paesi europei ed extraeuropei era in costante crescita e con numeri decisamente più importanti (quasi 600’000 pernottamenti). Quest’anno sarà impossibile replicare le stesse presenze e mantenere il trend positivo degli ultimi tempi. Le prenotazioni negli alberghi e nelle strutture ricettive per il periodo delle feste natalizie sono a rilento. Non solo a Sankt Moritz ma in tutta l’Engadina. “Fino al 28 dicembre le prenotazioni sono abbastanza in linea con quelle dello scorso anno. Ma dopo Capodanno c’è molta incertezza: mancano all’appello i tedeschi e soprattutto gli italiani”, commenta Frank Amin Karama del Maloja Palace Hotel.
“Dopo Capodanno c’è molta incertezza: mancano all’appello i tedeschi e soprattutto gli italiani”
Frank Amin Karama, Maloja Palace Hotel
Non differente la situazione al “All in one”, moderno Swiss lodge di Celerina. “Abbiamo prenotazioni soprattutto dalla Svizzera ma mancano quelle dall’estero, per esempio dei tedeschi”, spiegano dalla direzione. “Ci sono già alcune prenotazioni anche per il periodo delle settimane bianche di febbraio e abbiamo intensificato le offerte anche verso gli svizzeri francesi che di solito non frequentano questi luoghi ma che ultimamente si stanno recando da queste parti”.
Misure anti covid e test sulla popolazione
Sulle piste da sci vige l’obbligo di indossare la mascherina sugli impianti di risalita. Una misura che gli operatori fanno scrupolosamente rispettare. Lo stesso avviene nei bar e nei ristoranti che per decisione del cantone dei Grigioni resteranno chiusi fino al 22 dicembre, ma che servono agli sciatori cibo da asporto. “Devo dire che in questa settimana che ho trascorso qui ho visto che la gente e gli sciatori osservano abbastanza le regole di distanziamento”, racconta Karl che con la sua fidanzata viene da Zurigo. “Questo è l’unico posto in Europa dove si può sciare”, racconta Albert che insieme a tre suoi amici ha affrontato un lungo viaggio dalla Polonia. “Ho visto molta attenzione da parte degli addetti alle piste nei confronti delle misure di sicurezza: non appena uno sciatore aveva anche solo la mascherina abbassata prima di salire sulla seggiovia veniva subito invitato a indossarla correttamente”.
Nello scorso fine settimana al fine di diminuire il numero dei contagi, in Engadina alta, in Engadina bassa e in Val Monastero, le autorità cantonali hanno organizzato uno screening gratuito e volontario anti-Covid con test su tutta la popolazione residente ma anche sui turisti e su chiunque volesse sottoporvisi. “Un test pilota avente lo scopo di diminuire il numero dei contagiati in vista del Natale: chi è positivo adesso può poi uscire o tornare al lavoro tra due settimane”, aggiunge Fabrizio D’Aloisio del Comune di Sankt Moritz dove i test, ai quali ci siamo sottoposti anche noi, sono stati effettuati in tre centri cittadini. “Chiunque lo desideri può eseguire in qualsiasi momento un test molecolare anti Covid a pagamento in una delle tante strutture del nostro territorio ottenendo un risultato rapido”.
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