Sei attivisti di Greenpeace sono saliti su una gru accanto all'edificio della Banca nazionale (BNS), nei pressi di Palazzo federale a Berna.
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Keystone-SDA/sb/spal
Giunti in cima al macchinario edile i militanti, appesi a delle corde nel vuoto, hanno srotolato un enorme striscione con la scritta “Il nostro pianeta ha dei limiti. Non facciamoli saltare in aria”. Nello stesso momento altri attivisti di Greenpeace hanno distribuito volantini esplicativi ai e alle passanti.
La dimostrazione aveva lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi che sta correndo la Terra a causa delle attività umane, in coincidenza con lo Swiss Overshoot Day, il giorno in cui la popolazione ha esaurito tutte le risorse disponibili in un anno (quest’anno la giornata cade il 13 maggio).
“Se tutti gli abitanti del mondo consumassero come gli abitanti della Svizzera, tutte le risorse che gli ecosistemi del nostro pianeta sono in grado di rinnovare in un anno intero sarebbero già esaurite. Ci vorrebbe quindi la capacità di rigenerazione di quasi tre Terre per permettere un consumo analogo a quello elvetico nel mondo intero”, recita un comunicatoCollegamento esterno dell’organizzazione Global Footprint Network.
In proposito Greenpeace ha voluto precisareCollegamento esterno che “l’inquinamento ambientale in Svizzera è tendenzialmente diminuito negli ultimi anni. Ma le importazioni di beni e servizi sono cresciute rapidamente. Ciò significa che la Svizzera causa gran parte della distruzione della natura all’estero”.
Il gruppo ambientalista afferma che la recente attenzione del governo al consumo energetico personale è “troppo miope”.
“La riduzione del consumo energetico personale non risolverà la crisi ambientale e climatica. Affrontare i problemi principalmente a livello individuale ignora le dimensioni sistemiche e planetarie della crisi”, continua la nota di Greenpeace.
Azione per il clima
Almeno 130 dei 198Collegamento esterno Paesi delle Nazioni Unite hanno annunciato piani per diventare neutrali dal punto di vista climatico entro il 2050 o, come Cina e Russia, entro il 2060. Insieme rappresentano circa il 90% delle emissioni globali.
Tuttavia, gli impegni attuali non sono sufficienti per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, l’obiettivo più ambizioso dell’accordo di Parigi sul clima. Secondo il Climate Change Performance Index 2023Collegamento esterno(CCPI), nessun Paese sta gestendo adeguatamente la crisi climatica,
Anche la Svizzera vuole raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Secondo i termini dell’accordo sul clima di Parigi, la Svizzera si è impegnata a dimezzare le emissioni entro il 2030. Ma il Paese ha mancato di poco l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra entro il 2020, nonostante le misure di blocco per il coronavirus e un inverno insolitamente caldo.
La Svizzera si è classificata al 22° posto nella classifica delle prestazioni climatiche del CCPI per il 2023, in calo rispetto al 15° dello scorso anno. Secondo gli esperti internazionali, il Paese deve “migliorare le sue politiche” e “accelerarne l’attuazione”.
Il Climate Action Tracker (CAT), un gruppo indipendente che analizza le politiche climatiche dei Paesi, ha giudicato “insufficiente” l’azione della Svizzera. Se tutti i Paesi agissero come la Svizzera, la temperatura terrestre aumenterebbe di 2-3°C, ha avvertito il gruppo.
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