Speciale Torino #4, Michele Serra e tanta musica nella lunga diretta pomeridiana
Tra gli ospiti di Rete Due Giuseppe Culicchia, Tullio de Piscopo, Cesare Picco, Mauro Pagani e Riccardo Cavallero
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La domenica si raddoppia. Il collegamento quotidiano con gli “speciali” da Torino in videostreamong online ha proposto oggi ben due ore di programma, in onda anche in diretta su Rete Due dalle 14.35 alle 16.30. Con la conduzione di Sergio Albertoni e Massimo Zenari, cui si sono affiancati in questa occasione anche Mariarosa Mancuso e Enrico Lombardi, l’emissione ha offerto una nutrita serie di interventi, in buona misura di carattere musicale, ma non solo: fra gli scrittori accolti nello studio spicca Michele Serra, autore del fortunatissimo libro “Gli sdraiati” (Feltrinelli), una intensa e malinconica riflessione, in forma narrativa, decisamente biografica, sul tema del rapporto fra padri e figli adolescenti. Con Serra, ospite “a sorpresa”, il cantautore piemontese Gianmaria Testa.
Altro scrittore, Giuseppe Culicchia, torinese doc, che in libreria ripropone una nuova e aggiornata versione del suo primo fortunatissimo libro, pubblicato 20 anni fa, “Tutti giù per terra remixed” (Mondadori).
Nell’alternanza fra parole, musica, parole in musica e musica in parole, altri protagonisti: il noto batterista Tullio de Piscopo, che ha presentato il suo autobiografico “Tempo! La mia vita” (Hoepli), il pianista Cesare Picco che ha messo sulla carta il progetto “Musica nel buio” (add Editore) che sta portando in tour teatrale; e ancora, Mauro Pagani, grande musicista e autore che ha accompagnato i critici Enzo Gentile e Alberto Tonti nella presentazione del “Dizionario del pop-rock 2014” (Zanichelli).
Riccardo Cavallero, Direttore generale Libri Mondadori, ha parlato delle prospettive dell’editoria fra digitalizzazione, calo dei lettori e nuove strategie di diffusione. Mentre, a far da filo conduttore musicale all’intero “speciale”, di scena con una sorprendente esibizione “live” sono stati Luca Andriolo & Scardanelli“, le due anime di un gruppo, “Dead cat in a bag“, davvero singolare nel panorama italiano, per la propensione dichiarata verso atmosfere dolenti da “carta di vetro” alla Tom Waits.
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