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Sospeso l’abbattimento di tre branchi di lupi in Vallese

Sempre nel mirino
Sempre nel mirino © Keystone / Michael Buholzer

Lo stop è stato deciso dopo un ricorso inoltrato da associazioni ambientaliste. Insorgono gli allevatori.

Dopo il Canton Grigioni, anche il Vallese ha deciso la sospensione dei previsti abbattimenti di tre branchi, sui tredici presenti sul suo territorio, in seguito a un ricorso presentato negli scorsi giorni. 

Sion, in base al piano nazionale messo a punto dall’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), aveva ordinato la soppressione di sette branchi – Hauts-Forts, Nanz e Le Fou-Isérables, Augstbord, Hérens-Mandelon, Les Toules e Chablais – ma in seguito all’impugnativa inoltrata da organizzazioni ambientaliste al Tribunale amministrativo federale, è stata bloccata la caccia ai primi tre gruppi di predatori. 

Intanto però il tempo stringe: l’autorizzazione scade infatti il prossimo 31 gennaio e finora sono stati abbattuti nel cantone alpino dieci dei 34 esemplari previsti, su una popolazione totale stimata tra i 90 e i 120 lupi. 

Intanto però gli allevatori, riuniti nell’Unione svizzera dei contadini (USC) e nella Società svizzera di economia alpestre (SAV) hanno criticato i ricorsi contro l’eliminazione preventiva di lupi nei Grigioni e in Vallese, giudicandoli incomprensibili e definendoli un ostacolo all’urgente regolamentazione dei branchi.

Nel giro di tre anni, hanno sottolineato, la popolazione di lupi in Svizzera è triplicata, passando da 100 a 300 esemplari. Il numero di grandi predatori, sia in Vallese che nei Grigioni, è “totalmente sproporzionato e fuori controllo”, hanno rilevato.

A loro giudizio le organizzazioni ambientaliste, che vengono accusate di mettere a repentaglio l’economia alpina, frenando l’abbattimento preventivo di alcuni branchi, costringeranno in futuro ad uccidere un numero maggiore di lupi.

Lunedì sera i Grigioni hanno autorizzato nuovamente l’abbattimento di due branchi di lupi (Lenzerhorn e Beverin), dopo che il Cantone aveva imposto un divieto totale a seguito di un reclamo presentato dalle organizzazioni ambientaliste all’indirizzo del Tribunale amministrativo federale (TAF).

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