Sono ore decisive per la sorte di Raqqa, la roccaforte dell’Isis in Siria. Le forze siriane a maggioranza curda, sostenute dagli Usa, affermano che è in corso la "battaglia finale" per la città che potrebbe durare ore o alcuni giorni.
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tvsvizzera/spal con RSI (TG del 14.10.2017)
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Le notizie sul terreno sono confuse e contraddittorie ma la coalizione guidata dagli Stati Uniti, che non si sbilancia in previsioni, ritiene che le cosiddette Forze democratiche siriane (Sdf) hanno riconquistato l’85% della capitale dello Stato Islamico, ma ci sono ancora “difficili combattimenti” per le strade dei quartieri del centro.
Intanto è stato raggiunto un accordo tra le parti per l’evacuazione dei civili e dei jihadisti siriani. Dall’intesa sono tuttavia esclusi i miliziani stranieri, tra cui si presume ci siano molti foreign fighters provenienti da Paesi occidentali.
In un comunicato diffuso dalla coalizione si sottolinea che l’accordo è stato stipulato con il contributo di capi tribali della regione al fine di “ridurre al minimo le vittime civili”. Tutti coloro che lasceranno Raqqa, si aggiunge nella nota, saranno perquisiti e controllati per accertarne l’identità.
Secondo l’agenzia Sana l’esercito siriano e le milizie sue alleate, con il sostegno di Russia e Iran, hanno strappato all’Isis anche la città di Mayadin, città sull’Eufrate tra Deir Ezzor e il centro di frontiera Abu Kamal nella quale si era trasferita l’amministrazione dello Stato Islamico all’inizio dell’offensiva su Raqqa. L’operazione è stata condotta dalle truppe speciali siriane denominate Forze Tigre, sostenute dall’aviazione russa.
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