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Si infoltisce la lista dei russi sanzionati da Berna

Lo yacht di 90 metri attribuito ad Andrey Melnichenko, il magnate che vive in Engadina.
Lo yacht di 90 metri, appena sequestrato a Trieste, attribuito ad Andrey Melnichenko, il magnate che vive in Engadina. Keystone / Carsten Rehder

Altre duecento persone e organizzazioni colpite dalle restrizioni decretate dall'UE, cui si associa integralmente anche la Svizzera. Tra di essi il magnate russo Andrey Melnichenko, residente a Sankt Moritz, in Engadina (GR).  

Si allunga l’elenco dei sanzionati da parte della Svizzera in relazione alle violazioni del diritto internazionale commesse nel conflitto ucraino da parte della Russia.

Il capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca (Defr) Guy Parmelin ha approvato la modifica dell’ordinanza relativa alla legge sugli embarghi con cui è stata aggiornata la lista delle sanzioni. Tra le 197 persone fisiche interessate dal provvedimento, che è entrato in vigore mercoledì, figurano oligarchi di primo piano come Andrey Melnichenko e Roman Abramovich.

Un oligarca a Sankt Moritz

Il primo, secondo quanto filtra dai media, vive a Sankt Moritz ed è il principale proprietario del produttore di fertilizzanti EuroChem e della società attiva nel commercio del carbone Suek (entrambe queste società hanno già annunciato il ritiro dell’uomo d’affari dai loro consigli d’amministrazione).

Oltre a far parte della cerchia degli oligarchi legati al Cremlino, il nome di Andrey Melnichenko è stato associato a uno yacht del valore di 530 milioni di euro (ritenuto il più grande natante privato di questo tipo) che è stato sequestrato negli scorsi giorni dalla Guardia di finanza a Trieste.

Anche Viktor Rashnikov, proprietario del colosso siderurgico MMK di Magnitogorsk, che ha la sua antenna di trading a Lugano, è finito nell’elenco della Segreteria di Stato dell’economia. Secondo Forbes, che pubblica la ricchezza stimata in tempo reale, Rashnikov in questo momento ha un patrimonio di quasi 7 miliardi di dollari. È il secondo magnate russo dell’acciaio legato al Ticino a finire nel mirino delle sanzioni (nella lista figura già Alexey Mordashov che controlla il colosso siderurgico Severstal che ha una società di import export anche a Manno, alla periferia di Lugano).

Segnalazione alla Seco

Nel concreto i valori patrimoniali detenuti in Svizzera dalle persone colpite dalle sanzioni devono essere bloccati dalle banche e dagli istituti finanziari per essere poi notificati entro giugno alla Segreteria di Stato dell’economia (Seco).

Le liste del Consiglio UE e della Confederazione, che in una prima fase divergevano, ora sono assolutamente identiche, dopo che il governo federale ha deciso di riprendere integralmente il pacchetto delle restrizioni adottate internazionalmente nei confronti di oligarchi e politici russi.


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