Seminò il panico con un fucile sul Verbano, condannato uno svizzero
Il cittadino svizzero che seminò il panico sulla sponda piemontese del Lago Maggiore lo scorso 8 ottobre è stato condannato mercoledì a due anni di reclusione.
Uno svizzero che l'8 ottobre 2022 era stato fermato dalle forze dell'ordine dopo aver puntato un fucile da guerra con baionetta verso i passanti, prima, e le forze dell'ordine, poi, tra Lesa (Novara) e Stresa (Verbano-Cusio-Ossola) è stato condannato mercoledì a una pena detentiva di due anni.
Il 31enne, sotto effetto di stupefacenti, si era anche messo alla guida di un'auto di grossa cilindrata – poi risultata essere rubata – con la quale ha speronato una quindicina di veicoli, ferendo anche quattro persone.
Il pluripregiudicato è stato poi arrestato vicino a Stresa, dopo aver nuovamente puntato la sua arma contro i militari, per porto illegale di arma da guerra, resistenza a pubblico ufficiale, minaccia aggravata e lesioni personali.
In seguito al fermo a bordo della sua auto sono state trovate bandiere con simboli nazisti, strumenti da taglio e diverse targhe svizzere rubate.
Al termine del processo, che si è svolto con rito abbreviato, il giudice ha anche stabilito che il 31enne dovrà passare un anno in un istituto di cura, visto che una perizia psichiatrica ha stabilito che rappresenta un pericolo per la società.
L'accusa aveva chiesto una pena più pesante (tre anni e sei mesi), ma il reato di tentata rapina è stato riqualificato dalla Corte in tentata violenza privata. L'uomo dovrà inoltre risarcire 3'000 euro al carabiniere contro il quale puntò il fucile, 2'000 euro alla donna che subì la stessa sorte e 2'000 euro di provvisionale a un agente della polizia penitenziaria.
Se volete condividere con noi osservazioni su un argomento sollevato in questo articolo o segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.