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Venerdì nero per Ryanair

Circa 400 voli cancellati e disagi per decine di migliaia di viaggiatori nel pieno delle vacanze estive. È il bilancio del nuovo sciopero "europeo" dei piloti di Ryanair che, a poche settimane di distanza dallo stop del 25 luglio che ha coinvolto diversi Paesi tra cui l'Italia, sono tornati ad incrociare le braccia per chiedere aumenti di stipendio e migliori condizioni di lavoro ad una compagnia che solo dal dicembre scorso, dopo essersi rifiutata per 30 anni, ha accettato di riconoscere i sindacati.

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Lo sciopero ha interessato per 24 ore Germania, Belgio, Svezia e Irlanda, dove la compagnia ha cancellato 400 voli. Mentre in Olanda, anch’essa coinvolta dalla protesta, la low cost irlandese è riuscita a sostituire tutti i piloti olandesi in sciopero con colleghi di altre nazionalità, e quindi i voli sono stati tutti confermati. 

Germania la più colpita

La Germania è stata il Paese più colpito, con 250 voli a terra e circa 55 mila passeggeri coinvolti. In Belgio sono 104 i voli cancellati e 14 mila i passeggeri coinvolti: a Bruxelles, nello scalo di Charleroi, una trentina di piloti ha organizzato anche un sit in, esponendo cartelli con su scritto “Ryanair in sciopero, Ryanair deve cambiare”.

Qualche ripercussione si è avuta anche sugli scali italiani, con cancellazioni nelle basi della low cost: 5 voli sono rimasti a terra a Ciampino su 44 partenze programmate dal vettore irlandese, altri 14 voli cancellati (per Bruxelles, Düsseldorf e Berlino) a Orio al Serio. 

Avvertenze ai conumatori

Ai consumatori l’associazione italiana Codacons ricorda che “i passeggeri hanno diritto per legge non solo al rimborso del biglietto, ma anche alla compensazione pecuniaria in caso di volo cancellato o di ritardo nell’arrivo a destinazione, fino ad un massimo di 600 euro”.

La prima volta

È la prima volta che i piloti della compagnia irlandese scioperano contemporaneamente in così tanti paesi. Si spera di dare una spinta alla vertenza per il rinnovo dei contratti di lavoro. Le richieste dei dipendenti non riguardano solo aumenti salariali, ma anche un miglioramento delle condizioni. Molti non sono assunti a contratto e questo significa ad esempio che devono pagare di tasca propria le uniformi e che non hanno diritto a giorni di pausa in caso di matrimonio o di lutto. I collaboratori esigono che vengano applicate le rispettive leggi nazionali e non quelle irlandesi, che garantiscono meno diritti.

Già due settimane fa, la mobilitazione degli assistenti di volo aveva portato alla cancellazione di 600 voli in Spagna, Portogallo, Belgio e Italia, colpendo circa 100 mila passeggeri.

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