Raddoppiano i casi di morbillo in Svizzera
Nel 2016 i casi di morbillo in Svizzera sono raddoppiati rispetto all'anno precedente, arrivando a 70. E questo nonostante la strategia sviluppata dalla Confederazione per debellare la malattia entro il 2015. Si può parlare di fallimento?
Nel 2014 i casi di morbillo In Svizzera erano 22, sono saliti a 36 nel 2015 e a 70 nel 2015, anno nel quale si sarebbe dovuti arrivare a 0. L’obiettivo sembra non essere stato raggiunto, ma si è comunque molto lontani dai 2’219 casi registrati nel 2008.
È presto per parlare di un completo fallimento del programma, ha dichiarato un portavoce dell’Ufficio federale della sanità pubblica UFSPCollegamento esterno. Analisi in questo senso sono in corso e una valutazione verrà pubblicata in febbraio. La metà dei 70 episodi registrati l’anno scorso, è stato inoltre sottolineato, è da ricondurre a due focolai scoppiati a Losanna e in Engadina.
Le vaccinazioni contro il morbillo hanno salvato 20 milioni di bambini in 15 anni – dal 2000 al 2015, secondo un rapporto stilato congiuntamente da Oms, Cdc, Unicef e Gavi e pubblicato a novembre. Nonostante ciò, circa 400 bambini muoiono ancora ogni giorno a causa di questa malattia.
Per bloccare la presenza della malattia in Svizzera, secondo l’UFSP, almeno il 95% delle persone deve essere immune. Questo significa che il 95% delle persone nate dopo il 1963 devono aver ricevuto due cicli di vaccino.
Secondo cifre del 2014, la quota di persone che ha effettuato un ciclo di vaccino è del 93%, mentre quella con entrambe le dosi è dell’86%. Questa situazione dovuta anche allo scetticismo di alcuni genitori nei confronti del vaccino.
L’UFSP ricorda tuttavia che le complicazioni dovute al morbillo sono di gran lunga inferiori a quelle possibili vaccinandosi.
Anche per quello che riguarda i costi l’UFSP fa notare che, mentre 1 milione di vaccinazioni costa 140 milioni di franchi, 1 milione di casi di malattia costa dai 3,6 ai 5 miliardi.
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