La guerra entra nel mondo scientifico.
Keystone / Gaetan Bally
La guerra in Ucraina sta avendo ripercussioni anche sul mondo scientifico: al Consiglio europeo per la ricerca nucleare (CERN) di Ginevra un gruppo di fisici rifiuta di firmare lavori di ricerca ai quali partecipano gli istituti scientifici pro-Cremlino. E così un centinaio di articoli sono stati pubblicati senza l’elenco completo degli autori.
Questo contenuto è stato pubblicato al
1 minuto
tvsvizzera.it/mrj
“Per la scienza è un grosso problema”, ha spiegato ai microfoni della Radiotelevisione svizzera il dottorando dell’Università della California Brendan Regnery: “L’elenco degli autori menziona chi ha fatto cosa nei progetti, ma anche le fonti di finanziamento”.
Una situazione che la stampa ha definito “rovinosa” per la fisica in Ucraina. Ma che ha un impatto anche sui fisici stessi. Ricercatrici e ricercatori ucraini devono restare anonimi o farsi citare accanto alle istituzioni russe, rischiando di perdere i finanziamenti del loro Paese.
Contenuto esterno
C’è anche “censura” sugli istituti di ricerca, come spiega la direttrice della ricerca del CERN Pippa Wells: “Elenchiamo tutti gli istituti di ricerca tranne quelli in Russia o Bielorussia”. “Siamo molto contenti di questa soluzione, che è la preferita dalla comunità ucraina del CERN”, ha dichiarato la loro rappresentante a Ginevra Tetiana Hrynova.
Tempi duri, insomma, per il CERN, in piena costruzione del nuovo super-collisore per il quale ha bisogno di un grande numero di collaborazioni scientifiche.
Violenti temporali causano danni e feriti in tutta la Svizzera
Questo contenuto è stato pubblicato al
I forti temporali verificati nel pomeriggio e nella serata di ieri hanno causato danni in diversi cantoni. Una persona è rimasta gravemente ferita a Nidau e una a Zofingen, mentre il festival open air Festi'neuch è stato evacuato.
Vallese, situazione stabile nella Val de Bagnes, evacuazione rientrata
Questo contenuto è stato pubblicato al
Si è stabilizzata la situazione nell'alta Val de Bagnes, in Vallese, colpita a inizio giugno da una forte ondata di maltempo e a rischio di nuove colate detritiche.
Due terzi degli apprendisti svizzeri lamentano problemi psicologici
Questo contenuto è stato pubblicato al
Due terzi degli apprendisti soffrono di problemi psicologici e non trovano sostegno nel sistema di formazione professionale, secondo un'indagine di WorkMed.
CICR, con l’escalation in Medio Oriente sale il rischio di crisi globale
Questo contenuto è stato pubblicato al
Un'ulteriore escalation del conflitto in Medio Oriente rischierebbe di scatenare una crisi umanitaria incontrollata su scala globale.
Posta svizzera, l’aumento dei prezzi accresce il giro d’affari
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nel 2024 la Posta svizzera ha registrato uno dei più alti tassi di crescita del fatturato, grazie soprattutto all'aumento dei prezzi. Per contro, i volumi di lettere, giornali e riviste inviati hanno continuato a diminuire.
L’economia svizzera è in balia di un effetto boomerang
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'economia svizzera si prepara ad affrontare il contraccolpo dopo l'incremento delle esportazioni verso gli Stati Uniti nel primo trimestre, in attesa dei dazi da tempo promessi da Trump.
Spogliatoi scolastici, zona a rischio di vergogna e bullismo
Questo contenuto è stato pubblicato al
Gli spogliatoi degli impianti sportivi scolastici stanno diventando un punto caldo per bullismo, litigi e riprese non autorizzate con i cellulari: lo scrive oggi la NZZ am Sonntag (NZZaS), che al tema dedica un ampio approfondimento.
Blatten, 17 milioni di franchi raccolti dalla Catena della solidarietà
Questo contenuto è stato pubblicato al
Gli svizzeri corrono in aiuto di Blatten, il comune vallesano distrutto da una frana caduta il 28 maggio: la Catena della solidarietà ha raccolto 17 milioni di franchi, stando alle informazioni disponibili sino a ieri pomeriggio.
Grigioni, 100 anni fa veniva tolto il divieto di circolazione per le auto
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dal 1900 al 1925 nel Canton Grigioni vigeva un divieto di circolazione per le macchine. Ci vollero ben nove votazioni per cambiare le norme e allinearsi al resto della Svizzera. L'ultima ebbe luogo il 21 giugno 1925.
Il Governo svizzero approva il nuovo pacchetto di accordi con l’UE
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Consiglio federale ha dato il via libera venerdì agli accordi Svizzera-UE volti a stabilizzare e sviluppare le relazioni con Bruxelles. La procedura di consultazione è aperta fino al 31 ottobre.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.