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L’Onu indaga sulla morte dei tre giornalisti russi

Tre giornalisti russi sono stati uccisi martedì in un agguato nella Repubblica centrafricana. I cadaveri sono stati trovati sul ciglio della strada nei pressi di Sibut, nel centro del paese. Ora su questo attentato indaga anche l'Onu.

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I reporter stavano investigando sulla presenza nel paese di un gruppo di mercenari russi Wagner, che solo in Siria potrebbe contare su almeno 2’500 combattenti, e che è finito nel mirino delle sanzioni americane per il presunto ruolo svolto nella guerra civile nel Donbass ucraino.

L’indagine è stata finanziata dall’oppositore russo in esilio Mikhail Khodorkovsky. “È stata un’eliminazione deliberata” hanno subito accusato i liberali russi molti dei quali riparati all’estero. “È tutta un assurdità” è stata invece la risposta della portavoce del ministero degli esteri Maria Zakharova.

Il ministero della difesa federale da tempo è irritato dal lavoro della Wagner, ufficialmente un’organizzazione privata. In febbraio oltre 200 contractor russi sono morti in Siria sotto gli occhi dei militari di Mosca. E ad aprile un giornalista di Ekaterinburg, diventato noto per un’inchiesta simile, stando ai rapporti di polizia, si è suicidato. Adesso questa tragedia però solleva ulteriori domande scomode.  

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