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Referendum Covid, il Governo difende le attuali norme

Per Alain Berset la pratica Covid non è completamente archiviata.
Per Alain Berset la pratica Covid non è completamente archiviata. © Keystone / Anthony Anex

Il Covid-19 resta un virus imprevedibile e le norme ancora in vigore devono essere prorogate fino a giugno 2024. Lo ha detto il presidente della Confederazione Alain Berset che ha difeso le ultime modifiche della legge contro cui è stato lanciato il referendum.

Di fronte al coronavirus, la cui evoluzione non è certa, le autorità devono poter avere la possibilità di adottare misure collaudate, per via ordinaria, senza dover di nuovo ricorrere al diritto d’urgenza.

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La proroga decisa lo scorso dicembre dal Parlamento, ha ricordato il ministro della sanità, riguarda solo alcune disposizioni della legge Covid-19, mentre la maggior parte delle norme è già stata abrogata. Gli obiettivi di questo prolungamento sono due: permettere di intervenire per proteggere le persone particolarmente vulnerabili e applicare immediatamente misure in caso di una nuova ondata pandemica.

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Importazioni di farmaci e ricerca

Le disposizioni, che rimarranno in vigore fino a fine giugno del prossimo anno, permetteranno, ad esempio, di continuare a importare i farmaci contro il Covid-19, anche se non ancora omologati in Svizzera, come quelli che da settembre 2020 sono stati somministrati alle e ai pazienti a rischio. Inoltre si potrà continuare ad emettere certificati Covid, soprattutto se necessario per i viaggi all’estero.

Altre agevolazioni riguardano il mondo professionale dove il Governo, grazie alla legge sottoposta alle urne, può imporre alle aziende datrici di lavoro di concedere il telelavoro alle persone particolarmente vulnerabili.

Inoltre, in caso di chiusura delle frontiere, permetterebbe alle frontaliere e ai frontalieri di continuare a entrare in Svizzera, ha sottolineato il presidente della Confederazione (sono 34’000 le e i pendolari d’oltreconfine che lavorano in ospedali e case di cura elvetici).

La legge Covid-19 è stata modificata per l’ultima volta lo scorso dicembre. La sua scadenza era prevista per il 31 dicembre 2022, ma il Parlamento ha prorogato alcune disposizioni fino alla fine di giugno 2024. La modifica è stata dichiarata urgente ed è entrata subito in vigore. Per il Parlamento la comparsa di una variante pericolosa al momento non può essere esclusa. È stata creata come base giuridica temporanea all’apice della pandemia ed è in vigore dal 26 settembre 2020. Modificata più volte e oggetto di due referendum, è stata approvata dal popolo a giugno e a novembre 2021 con oltre il 60% dei voti.

Per Alain Berset e il Governo federale la proroga della legge fornisce una base legale per finanziare programmi di sviluppo di medicinali contro il Covid in Svizzera: attualmente sono in fase di sviluppo due preparati promettenti, ma necessitano di ancora qualche tempo prima di poter presentare domanda di omologazione. La proroga al giugno 2024, ha sottolineato il consigliere federale friburghese, è quindi particolarmente importante in questo caso.

Contagi in regresso

Il numero di infezioni è diminuito notevolmente nel corso del 2022. Secondo gli ultimi dati disponibili dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), tra il 10 e il 23 aprile di quest’anno sono stati confermati 2’147 casi.

Secondo il comitato referendario, la proroga di una legge non più necessaria lascia in vigore i certificati Covid e altre misure che considera discriminatorie. Inoltre, a suo avviso, l’abolizione della legge aiuterebbe a superare le divisioni nella società causate dalle misure di protezione. Se l’oggetto venisse respinto alle urne il 18 giugno, le disposizioni saranno abrogate a metà dicembre 2023.

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