Rallenta la crescita degli alimenti bio in Svizzera
Vendite aumentate solo del 4% l'anno scorso ma salgono fatturato e quote di mercato per i prodotti biologici.
Nel 2021 il settore degli alimenti biologici, secondo quanto ha reso noto la federazione Bio Suisse, è progredito un po’ meno del 4%, molto meno dell’anno precedente durane il quale le vendite sono aumentate del 20%.
Ma la recente evoluzione presenta anche dati più confortanti. Il fatturato complessivo del settore è infatti salito a 4 miliardi di franchi (nel 2020 è stato di 3,9 miliardi) e la quota di mercato dei prodotti biologici sull’insieme delle derrate alimentari è aumentata di 0,6 punti percentuali al 10,9%.
La pandemia aveva fatto crescere le vendite
Una delle ragioni per cui si assiste a una crescita più lenta di questo segmento di mercato, indica Bio Suisse, è data dal fatto che svizzeri, finita la fase più acuta dell’emergenza pandemica, sono tornati a mangiare più spesso nei ristoranti e conseguentemente comprano quantitativi inferiori di alimenti biologici ai supermercati.
Del resto, sottolinea sempre Bio Suisse, la spesa media degli svizzeri ha raggiunto l’anno scorso il nuovo record di 459 franchi pro capite (+14 franchi in un anno). Ad essere in assoluto le più gettonate sono le uova bio che hanno una quota di mercato del 29,2%, seguite dal pane (26,3%) e dalle verdure (23,8%).
Altri sviluppi
Fatturato record per i prodotti bio nel 2020
A livello cantonale si assiste a una concentrazione delle aziende che vantano marchi bio nei Grigioni.
Nel cantone trilingue che confina con l’Italia quasi i due terzi delle imprese agricole producono secondo gli standard biologici vigenti. Sono però solo 23 le aziende nate l’anno passato – su un totale di 7’473 -, un numero inferiore a quello degli anni precedenti e questo è dovuto essenzialmente alla scomparsa di diverse imprese del primario e al cambio generazionale tra gli addetti.
In futuro, comunque, si prevede una costante crescita di questo mercato che è sempre più apprezzato dai consumatori elvetici.
Prezzi troppo elevati per la carne bio
Intanto in quest’ambito la Protezione svizzera degli animali (PSA) sta valutando l’ipotesi di lanciare un’iniziativa popolare per costringere la grande distribuzione a vendere la carne bio a prezzi più bassi rispetto a quelli attuali assai elevati.
Lo scopo è quello di rendere più accessibile ai consumatori questo tipo di prodotti più rispettosi del benessere degli animali e al contempo di aumentare la quota dei proventi a beneficio degli allevatori. Ma le grandi catene di distribuzione sostengono di avere margini troppo esigui.
Su questa questione recentemente la pubblicazione per i consumatori K-Tipp aveva svelato che solo il 3% delle promozioni speciali dei due principali distributori Migros e Coop sulla carne hanno come oggetto i prodotti bio, che tradizionalmente sono i più cari.
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