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Quei cani della pandemia di Covid-19

cane ne aggredisce un altro
Molti cani acquistati durante la pandemia non hanno seguito i corsi d'addestramento per socializzare con altri cani e con le persone. Keystone / Waltraud Grubitzsch

Durante le chiusure scattate durante la pandemia di Covid-19, molte persone in Svizzera hanno acquistato cani, spesso all'estero. Ed ora in molti se ne sbarazzano.

Il rifugio per animali Strubeli di Zurigo sta scoppiando, così come molte altre strutture simili in Svizzera. Ma ciò non è dovuto alle vacanze estive. Questa estate, spiega la direttrice del rifugio Katja Holenstein, un numero considerevole di persone arriva all’ultimo minuto per sbarazzarsi rapidamente del proprio animale prima di partire in viaggio.

Nella maggior parte dei casi, i cani sono consegnati definitivamente al rifugio, afferma Holenstein. Gli animali, ormai senza padrone, hanno un’altra cosa in comune: “Sono tutti cani di razza provenienti dall’estero, acquistati la maggior parte delle volte durante il periodo del lavoro a domicilio”, come confermato dalla loro età. Anche altri rifugi confermano questa tendenza. Spesso questi cani sono stati acquistati su internet, senza preoccuparsi troppo delle condizioni in cui sono stati allevati.

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Le scuole per cani chiuse durante la pandemia

Anche se nei rifugi arrivano pure dei gatti acquistati durante la pandemia, il problema principale è rappresentato dai cani, dice la responsabile del centro. Non hanno l’addestramento necessario e questo influisce sul loro comportamento quando entrano in contatto con altri cani o con le persone: “Le persone non hanno potuto frequentare la scuola per cani perché i corsi di addestramento non potevano essere svolti a causa della pandemia”, osserva Katja Holenstein

E in seguito, molti proprietari di cani non hanno probabilmente più avuto né tempo, né voglia, né energia per frequentare questi corsi.

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