Quando l’influencer tenta i più giovani a investire
Un approfondimento del principale foglio zurighese analizza la figura dei e delle "finfluencer", personaggi con un grande seguito social che invitano ad avvicinarsi alle transazioni finanziarie.
Il ruolo dei e delle influencer va sempre più di pari passo con quello di consulente finanziario: sui social spopolano infatti i video di persone che forniscono consigli su come gestire al meglio il proprio denaro. E in un campo in cui la regolamentazione scarseggia giovani inesperti possono essere indotti a compiere operazione di borsa, talvolta anche molto rischiose.
A puntare i riflettori su un settore che sta diventando sempre più vasto è oggi la Neue Zürcher Zeitung (NZZ)Collegamento esterno. C’è chi fa tutorial su come ottimizzare le imposte, chi mostra nelle storie di Instagram in quali fondi o criptovalute hanno appena investito o chi spiega su Tiktok di quale azione non si può fare proprio a meno: sono “finfluencer”, gli e le influencer della finanza.
Un mercato finanziario più vicino alle persone giovani
A volte si presentano come simpatici e avvicinabili, a volte invece come persone di successo accanto ad auto di grandi cilindrate. Con i loro contenuti, raggiungono centinaia di migliaia di persone ogni giorno e rendono avvicinabile ai e alle più giovani anche un mondo loro solitamente più lontano.
Ciò che di per sé ha il potenziale per rendere il mercato finanziario più inclusivo e ridurre l’analfabetismo in materia di finanze deve però essere considerato con cautela, mette in guardia la NZZ. La figura del e della finfluencer attira i e le follower con promesse a volte avventurose e il loro modello di affari comporta il rischio di conflitti di interesse dovuti alla dipendenza dagli sponsor.
Il caso tedesco
Ad esempio, un cripto-influencer tedesco avanza grandi promesse su YouTube. “Azioni come Apple e Tesla avranno una performance pazzesca nei prossimi anni”, dice l’uomo, che nelle sue storie mostra come viva in un appartamento di lusso a Dubai e giri per la città con auto sportive. “Sono aziende così grandi che non è più possibile che si riducano”. Sui suoi canali l’imprenditore promuove, tra le altre cose, una piattaforma di trading con la quale si suppone che si possa “commerciare meglio e ottenere una vita migliore”. Gli e le influencer come lui ricevono a volte centinaia di dollari da broker per ogni nuovo cliente segnalato.
Per tutelarsi da eventuali azioni legali, l’uomo all’inizio dei suoi video mette in chiaro che i suoi contributi “non costituiscono una consulenza sugli investimenti ai sensi della WpHG”, ovvero la legge tedesca sul commercio di titoli. A suo avviso tutti i contenuti sono solo a scopo informativo e di intrattenimento e i seguaci sono invitati a rivolgersi a un professionista se necessario. Influencer non è peraltro un titolo riconosciuto e la gran parte è autodidatta in materia finanziaria.
Sempre più giovano investono
In generale va detto che negli ultimi anni è migliorata l’accessibilità dei temi finanziari per i e le più giovani e per chi non è esperto. Allo stesso tempo, cresce il numero di giovani che investono: la percentuale di investitori che fanno parte della cosiddetta Generazione Z (i nati tra il 1997 e il 2012) è inaspettatamente alta, ha mostrato un recente studio della scuola universitaria professionale di Lucerna.
Le ragioni sono molteplici
Dietro al fenomeno, in primo luogo c’è la digitalizzazione del mercato finanziario, con le app dei broker che possono essere comodamente scaricate sugli smartphone, in modo da avere sempre il portafoglio titoli in tasca. La pandemia di Covid ha anche fatto sì che ci siano più soldi e tempo da investire. Inoltre secondo la NZZ la perdita di fiducia nell’AVS e l’influenza dei bassi tassi d’interesse e degli alti prezzi degli immobili sembrano indurre sempre più giovani ad affidarsi agli investimenti finanziari per la loro previdenza per la vecchiaia.
Qualcuno inizia a muoversi
Vista la crescente importanza del comparto all’estero le autorità di vigilanza e il mondo della politica hanno iniziato a occuparsi degli e delle influencer, persone che operano in un settore professionale finora poco regolamentato. In Francia è in corso un’indagine demoscopica della durata di un mese, sulla base della quale verrà elaborato un codice di condotta con diritti e doveri. Anche la Germania sta affrontando l’argomento: l’Autorità federale di vigilanza finanziaria ha messo in guardia dai consigli di investimento sui social. La cautela è la “priorità assoluta”, è stato detto. In un contesto simile, seppur geograficamente lontano, l’Australia arriva addirittura a punire i finfluencer – con una pena detentiva fino a cinque anni, nel caso di persone fisiche, o con multe milionarie, quando si tratta di società – se non richiedono una licenza per i servizi finanziari.
Il sistema in Svizzera
In Svizzera non esistono requisiti normativi specifici per i e le finfluencer. Tuttavia stando alla Finma, l’autorità di vigilanza sui mercati, devono rispettare i requisiti per pubblicità, consulenza, nonché offerta di servizi e strumenti finanziari. Questo può anche includere l’obbligo di iscriversi all’albo dei consulenti. In particolare, “la pubblicità di strumenti finanziari deve essere presentata come tale”, ha indicato la Finma alla testata zurighese. Al momento non è comunque previsto un inasprimento della regolamentazione degli influencer in questione.
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