Principe etiope? No, figlio di un giardiniere italiano
Non è dato sapere se l'uomo detenuto in Ticino abbia qualche somiglianza con colui di cui afferma essere nipote, qui ritratto nel 1963 assieme alla regina Elisabetta.
Keystone / Str
Un presunto truffatore arrestato in Ticino, che asseriva di essere il nipote del negus Hailé Selassié, sarebbe in realtà il figlio di un giardiniere italiano, impiegato all'epoca presso il palazzo imperiale etiope.
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tvsvizzera.it/mar
Il 65enne arrestato in Lussemburgo su mandato della procura ticinese, dietro alle sbarre dallo scorso settembre, è sospettato di aver raggirato, con una gigantesca messa in scena, tre investitori ticinesi. La truffa gli avrebbe permesso di incassare sull’arco di alcuni anni oltre dieci milioni di franchi.
L’uomo ha sostenuto sin dall’inizio di essere il nipote dell’imperatore etiope Hailé Selassié. I soldi che ha sottratto agli investitori sarebbero dovuti servire a finanziare una trattativa che il sedicente principe affermava di aver avviato con lo Stato tedesco per l’incasso di vecchie obbligazioni, del valore di miliardi, emesse dalla Germania dopo la Prima Guerra Mondiale.
Uno scenario da cui non si è discostato neppure con gli inquirenti, ai quali ha continuato a dire di essere veramente il nipote del negus.
Un documento acquisito oltre confine dalla procuratrice pubblica Chiara Borelli sembra ora porre definitivamente fine a questa ipotesi di parentela.
L’uomo sarebbe in realtà il figlio di un giardiniere italiano che lavorava nel palazzo imperiale etiope, tale Bissiri. Neppure di fronte all’evidenza dell’atto sottoscritto dal padre, il sospetto non ha però fatto dietrofront: il cognome Bissiri sarebbe a suo dire quello utilizzato dalla madre per fuggire dall’Etiopia una volta scoppiata la rivoluzione.
Il caso ha anche risvolti più di costume: tre figlie del presunto “principe” etiope – Jessica, Lucrezia e Clarissa – sono delle concorrenti del Grande Fratello Vip. Tutte e tre si sono presentate come “principesse” decadute. E – va da sé – pronipoti di Hailé Selassié…
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