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Theresa May in difficoltà, si dimettono i capi staff

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Questo contenuto è stato pubblicato il 10 giugno 2017 - 19:49
tvsvizzera/spal con RSI (Tg del 10.6.2017)

Il deludente voto per la compagine di governo conservatrice in Gran Bretagna inizia a fare le prime vittime. I due potenti consiglieri di Theresa May, Nick Timothy e Fiona Hill, hanno infatti rassegnato le dimissioni.

Ma non mancano le voci, provenienti non solo da esponenti dell’opposizione, che chiedono un passo indietro della stessa premier. Una petizione online sul sito Change.org che chiede le dimissioni del governo ha raccolto in poche ore 530'000 adesioni.

I due capi staff sono stati gli artefici della dura campagna elettorale condotta da Theresa May che aveva indetto le elezioni anticipate, nonostante avesse una solida maggioranza parlamentare a Westminster, per rafforzare la sua posizione nelle trattative sulla Brexit con l’Unione europea.

Il risultato, come è stato evidente fin dall’inizio dello scrutinio, è stata la forte avanzata dei labour e la perdita della maggioranza assoluta, che ha comportato l’obbligo dell’alleanza con la piccola e controversa formazione unionista nordirlandese

"Mi assumo la responsabilità della campagna elettorale, che è stata un errore rispetto al nostro programma", ha detto Nick Timothy nella lettera in cui ha spiegato le sue dimissioni. In realtà la decisione è giunta soprattutto per le pressioni di vasti ambienti conservatori, che hanno criticato in particolare i metodi aggressivi e duri dei due collaboratori, anche nei confronti di membri del gabinetto.

Ma soprattutto a Timothy e Hill viene attribuita anche la svolta dura della premier verso la Hard Brexit che sta iniziando a creare qualche inconveniente di cui gli elettori britannici si stanno rendendo conto.

In un commento pubblicato sul sito ufficiale dei Tories si sostiene che “la Gran Bretagna è un paese diviso” in cui “molti sono stanchi dell'austerità, molti restano arrabbiati o frustrati per la Brexit e molti giovani sentono di non avere le opportunità che hanno avuto i loro genitori". Parole inimmaginabili tra i conservatori solo qualche giorno fa.

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