Plastiche monouso, bene Berna e Basilea, male Zurigo
La coscienza ecologica in merito agli imballaggi monouso, spesso in plastica e dannosi per l'ambiente, varia sensibilmente in Svizzera tra le varie città, secondo quanto indica una ricerca promossa da Greenpeace.
Le più virtuose, indica l’associazione, sono Berna e Basilea, mentre non vanno affatto bene Zurigo e Coira.
L’analisi pubblicata lunedìCollegamento esterno si riferisce a 14 realtà urbane (nessuna nella Svizzera italiana) alle quali è stato assegnato un punteggio: a ricevere il voto più alto (5,5) sono state Berna e Basilea.
Sul fronte opposto non è stato individuato “nessun impegno rilevante” nella battaglia contro “stoviglie e imballaggi usa e getta” in città pure importanti come Zurigo, Zugo e Coira, alle quali è stato assegnata dagli estensori del rapporto una nota più che mediocre (2).
In questo ambito l’organizzazione ambientalista ha voluto sottolineare che anche in Svizzera, quarto maggior produttore di rifiuti pro capite in Europa, una gran quantità di essi è costituita da imballaggi monouso in plastica che sono un problema molto diffuso soprattutto negli agglomerati urbani, grazie anche alla pratica estesa del cibo da asporto.
Ma si stanno progressivamente diffondendo comportamenti virtuosi, come testimoniano le città che si sono distinte nella speciale classifica elaborata da Greenpeace.
Anche per i grandi eventi infatti si sta sempre più diffondendo l’uso di stoviglie riutilizzabili che vengono distribuite previo pagamento di un deposito, in modo da incentivare la loro restituzione. Una pratica che sta prendendo piede anche nel settore del cibo da asporto.
Si tratta di un tema caro all’organizzazione ecologista che sta conducendo una battaglia a livello internazionale contro le bottiglie di plastica.
Proprio una settimana fa Greenpeace aveva inoltre criticato Berna che aveva deciso di non seguire l’Unione Europea nel bando (parziale) delle plastiche monouso. Le autorità elvetiche tendono infatti ad astenersi dal porre divieti categorici in materia, preferendo incentivare l’economia circolare nel suo insieme. Il dibattito naturalmente è aperto.
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