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Pippo Pollina, un album per 40 anni di carriera a cavallo tra Svizzera e Italia

cantante con chitarra
Il nuovo album di Pippo Pollina sarà presentato in una tournée di 180 concerti in tutta Europa. Keystone / Walter Bieri

Siciliano, ma da una vita a Zurigo: il cantautore Pippo Pollina pubblicherà il 12 gennaio il suo 25esimo album, intitolato "Nell'attimo". Keystone-ATS lo ha incontrato.

Le dodici canzoni che compongono l’album Nell’attimo, di cui dieci inedite, ci portano in un viaggio al sud, dove aleggia l’aria di mare e si osservano le piccole cose della vita. “Sono sempre state componenti importanti quelle legate alle radici. In fondo, il posto dove vivi per i primi 22-25 anni ti rimane dentro in modo indelebile”, afferma Pippo Pollina, che incontriamo nel suo studio di registrazione a Zurigo. Un luogo accogliente: luce soffusa, un piano a coda e migliaia di libri lungo le pareti.

“Le radici sono una cosa speciale. Se un artista è autentico si sente sempre”, spiega. Un’autenticità fortemente presente nel disco. Nei pezzi regna anche una certa malinconia, “che però non è un sentimento triste, ha in sé una passionalità, un calore che la tristezza non ha”, precisa.

Il concerto di Pippo Pollina negli studi della Radiotelevisione svizzera del 2014:

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Vivere nell’attimo

“La vita vera è quella che si coglie nel momento”, dice Pollina, che dopo la morte del fratello, ha capito di dovere e voler “vivere nell’attimo”. Una consapevolezza che si ritrova un po’ “anche nella musica e nelle canzoni scritte per questo progetto”, spiega.

Vivere nel presente è cosa ardua nella frenesia del nostro tempo, ma nonostante ciò Pollina riesce a cogliere i piccoli dettagli che contano. “Nei miei dischi ho affrontato molto spesso i temi della vita, quelli sociali e politici, la guerra, la pace, le ingiustizie sociali. Ma la nostra vita è anche un concatenarsi di piccoli movimenti del cuore”, aggiunge.

I figli di Pollina, Julian, meglio noto come Faber, e Madlaina, parte del duo zurighese Steiner & Madlaina, sono anch’essi cantautori, in lingua tedesca, anche se Faber “nel prossimo disco che uscirà a febbraio avrà quattro canzoni in italiano”, afferma il padre. “Ho preso atto con piacere che la dimensione della canzone che ho introdotto nel mio rapporto con loro è stata decisiva, talmente pregnante che loro hanno deciso di farne un mestiere e a loro volta anche un importante strumento di comunicazione”, dice.

La RSI ha recentemente incontrato Pippo Pollina:

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Un album acustico

Il sottotitolo del nuovo disco Dieci canzoni fatte a mano indica la semplicità e l’importanza della dimensione acustica in queste canzoni, come d’altronde si percepisce all’ascolto.

“All’inizio voleva essere un album da solista di canzoni vecchie, chitarra e voce e pianoforte e voce”, spiega Pollina. Poi durante le vacanze estive in Italia, nell’arco di due settimane scrive 12 canzoni nuove. “Ogni giorno scrivevo una canzone, era come un fiume che non si fermava più”, afferma il cantautore.

Da cui la decisione di registrare i nuovi pezzi nel suo studio di Zurigo con lo stesso concetto acustico di partenza “con l’aggiunta di un violoncello in un punto e di un clarinetto in un altro e basta”, spiega.

L’album si apre con Aspettando che sia mattino, il primo brano dell’omonimo primo disco di Pollina del 1986. Una canzone riregistrata per l’occasione, “simbolicamente almeno una la debbo rifare”, afferma. “Ed è stato molto bello perché la sento ancora oggi una canzone mia, mi rappresenta ancora”. Pollina ha comunque “stilizzato un po’” il brano, adattandone la melodia, si può notare anche come la voce sia cambiata con il tempo, diventando più intensa.

Un’altra canzone particolare, dice, è E penso solo a te un adattamento in italiano del brano Am Ende denke ich nur an dich di Sven Regener cantante del gruppo tedesco Element of Crime. “Per me era interessante vedere come restituire in italiano un pezzo in tedesco”, spiega.

uomo davanti a un pianoforte
Pippo Pollina nella sua casa di Zurigo durante l’incontro con Keystone-ATS. © Keystone / Ennio Leanza

Tour solista e retrospettivo

Nell’attimo è il 25esimo album in quarant’anni di carriera. Un numero impressionante di dischi pubblicati, “sì sono un lavoratore”, dice ridendo.

“Quest’anno farò una lunga tournée di 180 concerti in tutta Europa completamente da solo”, spiega, “l’ultima volta è stato 23 anni fa”. “Un po’ m’impaurisce”, afferma, “però d’altra parte è una bella sfida e a me piacciono le sfide!”.

Il tour Solo in concerto – Nell’attimo – che oltre al nuovo album celebra 40 anni di carriera musicale e i 60 anni del cantautore, compiuti nel 2023 – intende essere anche multimediale. Sul palco, dietro a Pollina ci sarà un grande schermo sul quale verranno proiettati diversi video e fotografie che ripercorrono la sua carriera.

Anche un libro: L’altro

“Durante la pandemia ho scritto un romanzo ed è stata un’esperienza bellissima”, dice. L’altro (Squilibri Editore) è uscito l’8 novembre scorso, seguito a fine dicembre dalla traduzione in francese. Nel libro si intrecciano due storie apparentemente disconnesse: quella di Leonardo “Nanà” Conigliaro, un medico palermitano, e di Frank Fischer, un giornalista tedesco.

Pollina ha scritto il libro in italiano, la cui uscita è stata preceduta dalla traduzione tedesca Der Andere (Kein&Aber) nel 2022 siccome il cantautore – e ora anche autore – vive da tempo a Zurigo.

A cavallo fra novembre e dicembre Pollina ha presentato il romanzo in 14 regioni d’Italia, con una tappa anche in Ticino – a Lugano, il 15 dicembre, ospite di Rete2. Il tour “è andato benissimo, mi son detto quasi quasi cambio mestiere”, afferma ridendo. “Essendo musicista intuitivamente ho capito come si costruisce dal punto di vista drammaturgico un romanzo”, spiega.

Il tour, quello musicale, si aprirà, come di consueto, con un’anteprima allo Stadttheater di Coira l’11 gennaio, seguita l’indomani dalla prima al Volkshaus di Zurigo. Pollina si esibirà il 28 febbraio al Teatro Sociale di Bellinzona, a sua detta “il più bel teatro della Svizzera”.


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