La task force della Confederazione, istituita per far fronte alla penuria di medicinali,Collegamento esterno ha emesso le sue raccomandazioni ed è stata quindi sciolta. Ma l’emergenza per alcuni medicinali non è stata ancora risolta.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Dei provvedimenti per garantire l’approvvigionamento di farmaci, ora che i consulenti federali portato a conclusione il loro compito, si occuperanno le strutture esistenti, ha precisato in una nota l’Ufficio federale per l’approvvigionamento economico del Paese (UFAE).
La task force, concepita come organo di coordinamento e composta di esponenti dell’economia, della Confederazione e dei Cantoni, ha definito una serie di provvedimenti immediati, alcuni dei quali già attuati e ne ha trasferiti altri, a medio e lungo termine, in progetti già in corso di esecuzione.
La situazione per l’approvvigionamento di alcuni medicamenti d’importanza vitale, avverte comunque l’UFAE, rimane tesa. Uno degli importanti provvedimenti immediati adottati dai consulenti è stata la raccomandazione di dispensare quantità sfuseCollegamento esterno dei farmaci che scarseggiano.
L’approvvigionamento di medicamenti d’importanza fondamentale, così come previsto dalle norme federali, è costantemente monitorato dal Centro di notifica per i medicamenti a uso umano d’importanza vitale dell’UFAE. Pur avendo concluso i suoi lavori la task force, in caso di emergenza, può essere riattivata in qualsiasi momento.
Secondo quanto illustra un’inchiesta condotta dal portale di confronto Comparis un’economia domestica svizzera su quattro è stata confrontata con il problema della carenza di medicamenti, dispositivi medici o personale negli ultimi sei mesi.
Tra le famiglie con bambini questa proporzione è addirittura maggiore, vale a dire il 33%. “Il fatto che siano soprattutto i bambini a soffrire di una carenza in ambito medico dimostra quanto la politica sanitaria degli ultimi dieci anni, focalizzata esclusivamente sui costi, sia stata sbagliata”, indica Felix Schneuwly di Comparis.
Per aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento di medicamenti, tre quarti degli intervistati chiedono che vangano prodotti più farmaci in Svizzera. I partecipanti all’inchiesta auspicano anche una maggiore collaborazione internazionale, un allentamento dei criteri di omologazione e la somministrazione del numero di compresse effettivamente necessario per ogni singola terapia, al posto delle attuali confezioni intere.
Va comunque aggiunto che, nonostante la penuria relativa di farmaci nel Paese, questo problema non rientra fra le principali preoccupazioni della popolazione. Secondo l’inchiesta vengono espressi timori maggiori per l’aumento dei premi di cassa malati (62%), i costi abitativi (60%) e la previdenza per la vecchiaia (57%).
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