È arrivata la prima condanna nell'ambito della maxi-inchiesta condotta negli Stati Uniti dal procuratore straordinario Robert Mueller sul Russiagate che sta scuotendo la Casa Bianca, per il coinvolgimento di stretti collaboratori del presidente.
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tvsvizzera/spal con RSI (Tg dell'8.9.2018)
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L’ex assistente della campagna elettorale del 2016 di Donald Trump, George Papadopoulos, è stato riconosciuto colpevole di aver mentito all’Fbi che indagava sulle interferenze di Mosca nelle presidenziali vinte dal miliardario newyorkese e gli sono stati inflitti 14 giorni di carcere.
Papadopoulos, che dovrà anche pagare una somma di 9’500 dollari e svolgere un’attività di servizi sociali, disse il falso su alcuni suoi contatti durante la campagna elettorale con alcune persone legate al Cremlino. Persone con le quali aveva discusso la possibilità di un viaggio a Mosca di Trump e di un suo possibile incontro con il presidente Vladimir Putin.
In particolare, è stato accertato che il consulente elettorale aveva rapporti con Joseph Mifsud, un universitario residente a Londra che gli aveva fatto sapere di essere in possesso di informazioni riservate sulla candidata democratica Hillary Clinton.
I procuratori avevano chiesto una pena detentiva di sei mesi per George Papadopolos, poiché le bugie raccontate agli inquirenti, ai quali si era rivolto spontaneamente, avevano consentito a Joseph Mifsud di evitare il fermo.
Mentre l’inchiesta Russiagate porta ai primi risultati concreti, si fa sentire anche l’ex presidente Barack Obama che in vista delle elezioni di metà mandato è tornato in campo attaccando le politiche del suo successore.
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