Pasolini, le confessioni di un artista geniale e controverso
Il grande scrittore e regista italiano, di cui è appena trascorso il centenario dalla nascita, negli archivi della Radiotelevisione svizzera RSI.
Lo scorso 5 marzo ricorrevano i cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini. Poeta, scrittore, cineasta, drammaturgo e intellettuali tra i più influenti in Italia nel secolo scorso, Pasolini è stato un acuto e sagace critico della società italiana uscita dal secondo conflitto mondiale fino ai turbolenti anni anni ’70.
I suoi controversi e perspicaci giudizi sulla cultura borghese dominante nella società dei consumi occidentale, ma anche dei movimenti contestatari del ’68, hanno innescato accesi dibattiti, la cui eco è giunta anche in Svizzera.
Dagli archivi della Radiotelevisione svizzera di lingua italiana riproponiamo un’intervista del 1969 condotta da Marco Blaser, giornalista ed ex direttore dell’emittente pubblica.
Nell’incontro il poliedrico intellettuale italiano spiega il suo peculiare approccio nei confronti dell’arte, non confinato in un unico ambito segmentato e ripropone la sua polemica ai movimenti della neoavanguardia letteraria e del Sessantotto.
In particolare il movimento di contestazione della fine degli anni ’60, ai suoi occhi di marxista eterodosso, non ha saputo scongiurare al suo interno il “pericolo di demagogia e moralismo”, che ha portato a derive che lui riassume con la formula di “fascismo di sinistra”.
Il secondo contributo è un documentario RSI del 1967 realizzato da Gianmatteo Fernaldo che offre un ritratto intenso e intimo di Pier Paolo Pasolini a casa sua, con le testimonianze della madre e di altre persone a lui vicine.
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