Un piano sotto condizione per le manifestazioni estive
Si va verso una progressiva ripresa delle manifestazioni musicali, sportive e artistiche in Svizzera. Fissate condizioni e indennizzi.
Entro la fine di giugno il governo deciderà in base all’evoluzione epidemiologica ma nel frattempo ha definito una serie di condizioni – in consultazione fino al 10 maggio – per l’autorizzazione delle manifestazioni, con l’obiettivo di fornire prospettive agli organizzatori e un’indicazione ai cantoni.
Indennità in caso di annullamento
Se le manifestazioni con autorizzazione cantonale non potranno avere luogo a causa delle misure restrittive imposte dal Consiglio federale, gli organizzatori avranno diritto a un’indennità, ha spiegato oggi in conferenza stampa a Berna il presidente della Confederazione Guy Parmelin.
Grazie a questo “scudo protettivo” per le manifestazioni oltre i 1’000 partecipanti, già a fine maggio i cantoni potranno autorizzare – a severe condizioni – gli eventi in programma a partire da luglio. Poi toccherà al Consiglio federale, “presumibilmente nella seconda metà di giugno”, stabilire se e a quali condizioni tali appuntamenti potranno effettivamente avere luogo.
Il piano prevede che cantoni potranno autorizzare in anticipo degli eventi con un massimo di 3’000 persone a partire dal prossimo primo di luglio. Il limite massimo potrebbe poi venire innalzato a 10’000 partecipanti da settembre.
Certificato sanitario
Entro l’estate dovrebbe inoltre essere disponibile un certificato sanitario nazionale, a prova di falsificazione, che attesti l’avvenuta vaccinazione, il risultato negativo di un test o la guarigione dal Covid. Ciò, ha spiegato il capo del Dipartimento federale dell’interno (DFI) Alain Berset, rappresenta una soluzione che permetterebbe di semplificare notevolmente i controlli all’ingresso. È dunque probabile che esso rappresenti un requisito per poter partecipare agli eventi e ridurre così il rischio di trasmissione del virus.
Nel frattempo, per testare i piani di protezione esistenti, l’esecutivo propone di attuare una fase pilota nel mese di giugno: i cantoni potranno autorizzare lo svolgimento di tre eventi con un minimo di 300 e un massimo di 600 persone, ha illustrato Berset. A questi appuntamenti verrà inoltre valutata la praticità del certificato sanitario e anche la praticabilità dell’impiego, in loco e sotto la sorveglianza dell’organizzatore, dei test “fai da te”.
In questo modo, ha precisato il “ministro” della sanità, anche chi non vuole farsi vaccinare – o chi non ha ancora avuto la possibilità di farlo, ad esempio i più giovani – potrà accedere agli eventi presentando un test negativo oppure un documento che attesti la presenza di anticorpi (valido per tre mesi per chi è guarito dal virus).
Aiuti economici
Per ogni evento – previsto tra giugno 2021 e fine aprile 2022 – l’organizzatore assume i costi non coperti in ragione di una franchigia di 30’000 franchi più una quota parte del 20% del rimanente, ha sottolineato il presidente della Confederazione, precisando che se i Cantoni assumono metà dei costi scoperti, la Confederazione assume l’altra metà. Tuttavia, la partecipazione finanziaria ammonterà al massimo a cinque milioni di franchi per evento.
Il presidente della Confederazione ha poi tenuto a ricordare che lo “scudo protettivo” è inserito nella legge Covid-19, attualmente oggetto di referendum e sulla quale i cittadini dovranno esprimersi il prossimo 13 giugno. “Se dovesse essere respinta, si rischierebbero gravi conseguenze”, ha avvertito.
I grandi eventi sono stati vietati già alla fine di febbraio 2020. Da allora è regnata l’incertezza e solo per un breve periodo lo scorso ottobre – durato qualche settimana – il Consiglio federale aveva permesso lo svolgimento di manifestazioni con oltre 1’000 persone.
tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 28.4.2021)
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