Non c’è età quando si tratta di lottare per un ideale
Si chiama Louise Schneider, ha 86 anni e martedì è stata fermata dalla polizia per avere sprayato sul muro della Banca nazionale svizzera a Berna la scritta “I soldi per le armi uccidono”. Con questa azione è partita lunedì la raccolta firme per un’iniziativa popolare denominata “Per un divieto di esportazione di materiale bellico”.
“Ho sempre lottato contro la guerra e la povertà, ma fintanto che vi saranno armi in circolazione non cambierà nulla”, ha dichiarato l’arzilla attivista. Una convinzione ribadita con una bomboletta spray su un muro della Banca nazionale svizzera (BNS), sul quale ha scritto: “I soldi per le armi uccidono”.
Gli agenti giunti sul posto probabilmente non sono riusciti a credere alle loro orecchie quando alla domanda su chi fosse l’autore dell’imbrattatura è stata proprio l’anziana ad ammettere il gesto.
La donna – più divertita che intimorita – è stata poi portata via dalla polizia.
L’azione di protesta è avvenuta nell’ambito del lancio della raccolta di firme per l’iniziativa popolare che domanda di vietare gli investimenti nelle ditte che esportano materiale bellico. Il testo è promosso dal Gruppo per una Svizzera senza esercito (GSsE) e sostenuto dai socialisti, dalla sezione giovanile dei Verdi e da altre 39 organizzazioni.
Youniss Mussa, segretario del GSsE, ha precisato che l’iniziativa vuole vietare alla BNS e alle casse pensione di investire nella produzione di materiale di guerra. Inoltre, il testo domanda che lo Stato incoraggi, sul piano internazionale e nazionale, la fine del finanziamento delle armi da parte di banche e assicurazioni elvetiche.
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