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Oscar “troppo bianchi”, cambia la giuria

L'Academy risponde così alle accuse di discriminazione razziale; diversi attori e registi neri avevano deciso di boicottare la cerimonia

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L’Academy, che assegna i premi Oscar, ha deciso di rispondere in modo concreto alle polemiche e alle accuse di discriminazione razziale che l’hanno investita nei giorni scorsi.

Diversi attori e registi neri avevano deciso di boicottare la cerimonia di consegna dei premi perché, per il secondo anno consecutivo, tra i nominati non c’era neppure un esponente di colore.

Entro il 2020, l’Academy ha dunque deciso di sostituire molti membri della giuria.

Forse è la volta buona. Forse le denunce di star come Will Smith, sua moglie Jada Pinkett Smith, Spike Lee, o Geroge Clooney hanno finalmente smosso qualcosa.

Solo qualche giorno fa erano scesi in campo per denunciare che ancora una volta, anche quest’anno fra i nominati per il premio Oscar non figurano attori di colore.

Una discriminazione intollerabile, quasi una tradizione, visto che le polemiche si susseguono da decenni. Da sempre la statuetta se la portano a casa soprattutto attori e registi bianchi, molto più raramente afroamericani.

Questa volta la presidente dell’Academy Cheryl Boone Isaacs ha deciso di rispondere e ha promesso di cambiare le carte in tavola. Che significa cambiare la composizione della stessa Academy of Motion Pictures Arts and Sciences.

Perché se i circa 6mila membri dell’associazione che decide nomination e vincitori godono da sempre dell’anonimato, è anche vero che ormai si sa che il 94% di loro sono bianchi, il 77% uomini, il 86% ultracinquantenni.

La riforma prevede che in futuro ci siano più donne, almeno il doppio di oggi, e più persone di colore e di altre etnie. Nel consiglio di amministrazione saranno inoltre aggiunti tre posti. L’obiettivo dovrà essere raggiunto entro il 2020.

Nel frattempo la prossima premiazione prevista per il 28 febbraio vedrà premiati ancora soltanto attori bianchi, perché solo bianchi sono stati nominati quest’anno.

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