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Prosciolte le Tigri tamil in Svizzera

Non è un'organizzazione criminale. Così giudica il Tribunale penale federale di Bellinzona il World Tamil Coordinating Comitee (WTCC). I 13 imputati, presunti fiancheggiatori in Svizzera delle Tigri tamil dello Sri Lanka, hanno ricevuto pene privative della libertà sospese con la condizionale o sono stati assolti oggi dalla corte.

Questo contenuto è stato pubblicato il 14 giugno 2018 - 12:30
tvsvizzera.it/fra con RSI
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Le accuse di sostegno e partecipazione a un'organizzazione criminale avanzate dal Ministero pubblico della Confederazione al termine di un procedimento durato nove anni non hanno dunque retto. I giudici del Tribunale penale federale hanno infatti scagionato tutti gli interessati da questo capo d'imputazione, accogliendo inoltre solo in parte le richieste di condanna per reati finanziari. Cinque accusati sono stati assolti con formula piena. Per il loro coinvolgimento nel caso, sono stati loro attribuiti degli indennizzi per riparazione morale.

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Il processo

Nel corso del processo, durato circa otto settimane, procura federale e difesa hanno presentato due posizioni diametralmente opposte riguardo agli imputati - dodici tamil e un tedesco - e alle loro attività.

Le accuse andavano dal sostegno o partecipazione a un'organizzazione criminale alla truffa, passando dall'estorsione alla falsità in documenti, fino al riciclaggio di denaro. La procura federale ha chiesto pene detentive dai 18 mesi con la condizionale fino a sei anni e mezzo di reclusione.

L'accusa

Secondo l'accusa, una decina di anni di attività illecite, fino alla sconfitta della guerriglia tamil nel maggio 2009, avrebbe consentito di raccogliere tra la comunità tamil in esilio circa 15 milioni di franchi tramite un sistema sofisticato di crediti al consumo. I soldi sarebbero serviti a finanziare le attività delle Tigri di liberazione dell'Eelam tamil (LTTE), presentata come una organizzazione criminale a carattere terroristico. 

La difesa

I difensori hanno dal canto loro sottolineato la legittimità della lotta delle Tigri tamil contro il regime e che i fondi raccolti negli anni 2000 nella comunità tamil della Svizzera attraverso il WTCC servivano a scopi umanitari. Inoltre il denaro sarebbe stato donato volontariamente dalla diaspora e non attraverso minacce nei confronti di famigliari nello Sri Lanka, come sostenuto dalla procuratrice.

La guerriglia indipendentista delle Tigri di liberazione tamil ha combattuto contro l'esercito dello Sri Lanka dal 1983 al 2009, in una guerra civile che ha causato la morte di circa 100 mila persone.



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