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Un’ondata di licenziamenti dalla fusione Sunrise-UPC

Antenna di telefonia mobile in Leventina (Ticino)
© Keystone / Gaetan Bally

Sunrise-UPC, la fusione costerà cara: saranno 450 i dipendenti licenziati entro la fine del prossimo anno.

La nuova società che nasce dall’intesa tra i due operatori telecom privati avrà un pesante impatto in termini occupazionali. Il gruppo ha infatti comunicato che saranno soppressi 600 impieghi, pari al 13,5% dell’attuale organico di 3’350 posti di lavoro a tempo pieno. I licenziamenti previsti saranno 300 quest’anno e 150 nel 2022 mentre la quota restante dei tagli avverrà attraverso la fluttuazione naturale del personale.

Il ridimensionamento dell’organico era già stato annunciato tre mesi fa dopo che in novembre era stata perfezionata l’acquisizione dell’ex Cablecom, di proprietà dell’anglo-americana Liberty Global da parte di Sunrise.   

Un piano sociale e sostegni finanziari per i collaboratori colpiti dalla ristrutturazione, spiega una nota, sono stati concordati con le rappresentanze sindacali. Da parte delle associazioni dei consumatori è stato espresso però il timore che si crei un duopolio nocivo per la concorrenza di questo delicato settore economico.   

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tvsvizzera/ats/spal con RSI (TG del 26.4.2021)

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