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Obiettivo: entro il 2030 nessuna nuova infezione da HIV e da epatite B e C

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Nel 2023 sono stati segnalati finora in Svizzera 308 nuovi casi di infezione da HIV. Keystone / Michael Buholzer

Il Governo svizzero ha varato mercoledì un programma nazionale che ha per obiettivo di azzerare entro il 2030 le nuove trasmissioni dell'HIV e dei virus dell'epatite B e C.

Denominato “Stop all’HIV e all’epatite B e C e alle infezioni sessualmente trasmesse”, il programma è in linea gli obiettivi dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), indica il Consiglio federale in un comunicatoCollegamento esterno. Con questo piano ci si prefigge anche di ridurre il numero delle nuove infezioni con altri agenti patogeni sessualmente trasmessi, in particolare quelli della sifilide, del virus del papilloma umano (HPV) e della gonorrea.

Il programma nazionale è dedicato in particolare alle persone che presentano un elevato rischio di contrarre un’infezione da HIV, che può sfociare nell’AIDS, virus dell’epatite B e C e infezioni sessualmente trasmesse (IST). Da notare anche che dal primo luglio 2024 i costi della profilassi pre-esposizione all’HIV (PrEP) per le persone con un rischio elevato saranno assunti dall’assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie.

Nel 2023 nella Confederazione sono stati registrati 308 nuovi casi di infezione da HIV, 1’015 da epatite B e 949 da epatite C.

Nella nota il Consiglio federale ricorda che la Svizzera vanta oltre 40 anni di esperienza nella prevenzione e nella lotta all’HIV: il primo programma nazionale è stato avviato nel 1987. Nel 2011 sono state integrate le altre infezioni sessualmente trasmissibili e l’anno prossimo sarà aggiunta anche l’epatite B e C.

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