Il Dipartimento federale delle finanze ha confermato che sono state avviate due azioni legali in merito all'azzeramento del valore delle obbligazioni del Credit Suisse in seguito all'acquisizione da parte di UBS.
Questo contenuto è stato pubblicato al
3 minuti
tvsvizzera.it/mar/Keystone-ATS
L’operazione che ha portato al salvataggio di Credit Suisse ha avuto pesanti ripercussioni per i detentori di determinate obbligazioni della banca. Il valore dei titoli AT1 (Additional Tier One) è infatti stato azzerato dall’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA), dopo il via libera il 19 marzo scorso del Governo svizzero alla fusione con UBS.
Il provvedimento ha riguardato obbligazioni per un valore complessivo di circa 16 miliardi di franchi.
Alcune persone che possedevano questi titoli non sono però restate con le mani in mano e nelle ultime settimane sono state avviate almeno due cause, stando a quanto riportato domenica dalla SonntagsZeitung. In sostanza chiedono che la Confederazione sia ritenuta responsabile di queste perdite.
Si tratta di cosiddette domande di risarcimento per responsabilità dello Stato, ha indicato all’agenzia Keystone-ATS una portavoce del Dipartimento federale delle finanze, senza dare maggiori precisazioni sul contenuto preciso dei procedimenti.
La SonntagsZeitung cita dal canto suo il professore di diritto Thomas Werlen, che rappresenta lo studio legale internazionale Quinn Emanuel, secondo cui i reclami potrebbero appellarsi ai termini dei trattati internazionali di protezione degli investimenti, che prevedono risarcimenti in caso di espropriazione statale.
La Svizzera ha firmato oltre 100 accordi di questo tipo con Paesi di tutto il mondo.
Le obbligazioni AT1 prevedono espressamente che il loro valore possa essere azzerato in caso di eventi eccezionali, ad esempio in caso di sostegno statale. Ed è a questo punto che si è aggrappata la FINMA per prendere la contestata misura.
Rischio di otto miliardi di franchi
Tuttavia, scrive la SonntagsZeitung, rimangono dubbi sul fatto che Credit Suisse fosse effettivamente insolvente e che un simile passo possa essere stato giustificato.
Il giornale aggiunge in particolare che il risultato delle cause legali – qualora si scoprisse che lo Stato svizzero si è appropriato indebitamente degli obbligazionisti – potrebbe costare otto miliardi di franchi alla Confederazione, ovvero il valore di mercato delle obbligazioni AT1 quando erano ancora negoziate il 15 marzo.
Gran San Bernardo, ripristino terminato ma la strada resta chiusa
Questo contenuto è stato pubblicato al
I lavori di riparazione termineranno oggi, ma le operazioni di messa in sicurezza delle pareti rocciose proseguiranno anche nei prossimi giorni.
Fondi giù del 10% per le ong svizzere attive all’estero
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nel 2025 e nel 2026 i contributi alle ong svizzere per la cooperazione internazionale all'estero subiranno un taglio del 10,5% rispetto al biennio precedente.
BNS: la priorità è la stabilità dei prezzi, ribadisce Schlegel
Questo contenuto è stato pubblicato al
Mantenere la stabilità dei prezzi è il compito principale della Banca nazionale svizzera. Lo ha ribadito oggi, il presidente della direzione Martin Schlegel.
Iniziativa responsabilità ambientale, campagne dalle cifre modeste
Questo contenuto è stato pubblicato al
Circa 665'000 franchi sono stati spesi durante le campagne della votazione federale dello scorso 9 febbraio, data in cui gli svizzeri hanno respinto l'iniziativa per la responsabilità ambientale.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Nel giro di una settimana, la polizia vallesana ha sequestrato due monopattini in grado di superare i 100 km/h. Le trottinette sono state confiscate e i proprietari denunciati.
Dazi, la Svizzera è tra i partner prioritari degli USA
Questo contenuto è stato pubblicato al
La Svizzera figura tra i 15 Paesi con cui gli Stati Uniti intendono trovare rapidamente una soluzione alla questione dei dazi doganali. Lo ha affermato la ministra delle finanze e presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter.
Fermati a Sils due uomini con gioielli e orologi rubati nell’auto
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dipendenti dell'Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) hanno scoperto orologi, gioielli e monete rubati durante un controllo di un veicolo a Sils in Engadina (GR) all'inizio di aprile. I due occupanti dell'auto con targhe italiane sono stati consegnati alla polizia cantonale.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.