Chi tra i dipendenti dell'Ente ospedaliero non era vaccinato o guarito dal Covid, in Ticino, ha dovuto sottoporsi periodicamente a test. Ora il Tribunale federale ha stabilito che è stata una misura lecita.
Questo contenuto è stato pubblicato al
4 minuti
tvsvizzera.it/MaMi con Keystone-ATS
L’obbligo di test anti-Covid-19 periodici imposto dal Governo ticinese per il personale non vaccinato delle strutture sanitarie e sociosanitarie è legittimo, ha stabilito il Tribunale federale (TF).
Secondo i giudici di Losanna, alla luce della situazione a quel momento, l’ingerenza nei diritti fondamentali degli interessati è proporzionata.
Ne ha parlato il Quotidiano raccogliendo le reazioni dell’Ente ospedaliero cantonale e del Cantone stesso:
Contenuto esterno
In una sentenza emessa lo scorso 12 dicembre e pubblicata oggiCollegamento esterno, il TF respinge il ricorso inoltrato da 32 privati contro la risoluzione dell’Esecutivo cantonale dell’8 settembre 2021. Il Tribunale amministrativo del Cantone Ticino aveva trasmesso per competenza il ricorso al Tribunale federale.
Creare un precedente
Considerato che, alla fine di marzo dello scorso anno, la risoluzione è stata revocata, attualmente non sussiste più alcun interesse attuale e pratico a evadere il ricorso. Ciononostante, la suprema corte federale lo ha comunque trattato sotto il profilo materiale, perché solleva alcune questioni di principio che potrebbero ripresentarsi e il cui controllo giudiziario tempestivo sarebbe difficilmente possibile, scrive il TF in un comunicato che accompagna la sentenza.
Disparità di trattamento
L’obbligo di depistaggio periodico si rivolgeva ai collaboratori privi di un certificato Covid valido che erano a contatto stretto con pazienti degli ospedali, delle cliniche, delle case per anziani e di cura, degli istituti per invalidi, dei servizi di assistenza e cura a domicilio, dei centri diurni terapeutici e socio-assistenziali per anziani e per invalidi nonché delle strutture residenziali per tossicodipendenti.
L’obbligo di test per il personale sanitario privo di certificato Covid crea una disparità di trattamento rispetto all’organico vaccinato o guarito e comporta una grave ingerenza nella libertà personale e nel diritto al rispetto della vita privata, ha ammesso il TF. Queste ingerenze sono tuttavia state ritenute giustificabili nel quadro della situazione specifica.
Innanzitutto, il provvedimento è retto da una base legale sufficiente (in particolare l’articolo 40 della Legge sulle epidemieCollegamento esterno), che ammette espressamente provvedimenti anche più severi. Inoltre la disparità di trattamento è giustificata dall’interesse pubblico di proteggere le persone particolarmente vulnerabili residenti nelle strutture sanitarie.
“Rischio accettabile” e non “rischio zero”
Il TF ha già stabilito in passato che le autorità dispongono di un margine di apprezzamento relativamente ampio nell’adozione di misure in una situazione di crisi sanitaria, tanto più che devono prendere decisioni sulla base delle conoscenze scientifiche del momento, che spesso sono parziali e limitate.
Per i giudici di Losanna, il governo ticinese ha tenuto conto del fatto che, sebbene secondo lo stato delle conoscenze del momento fosse appurato che anche le persone vaccinate potevano trasmettere il virus, il rischio di infezione, nelle persone vaccinate, era ridotto.
A questo riguardo, il TF ribadisce che, quando dispongono un dato provvedimento, le autorità devono valutarne la proporzionalità alla luce di quello che considerano un “rischio accettabile” e non un “rischio zero”. La risoluzione del governo ticinese ha inoltre permesso di evitare l’introduzione di obblighi generalizzati.
I supremi giudici fanno anche notare che a chi non era in possesso di un certificato Covid non è stato negato l’accesso al posto di lavoro, ma è stata imposta un’esigenza supplementare, tutto sommato non troppo invasiva e che d’altronde non comportava alcun costo. Infine, afferma il TF, la risoluzione è da considerarsi proporzionata anche dal punto di vista della sua durata.
Gran caldo anche nei laghi, il Ceresio tocca i 28 gradi
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'ondata di caldo non risparmia gli specchi d'acqua svizzeri, tanto che alcuni - come il Ceresio - hanno ormai raggiunto i 28 gradi.
La centrale nucleare di Beznau spegne un reattore a causa del calore
Questo contenuto è stato pubblicato al
La centrale nucleare di Beznau, nel cantone di Argovia, ha spento uno dei due reattori a causa del calore. Lo ha indicato oggi il gestore Axpo, aggiungendo che il secondo blocco funziona con una potenza del 50%.
Il Governo elvetico rivede completamente il piano pandemico
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il governo federale ha rivisto completamente il piano pandemico alla luce dell'esperienza con il coronavirus. L'attenzione non è più rivolta all'influenza; il nuovo piano si concentra pienamente su tutte le possibili pandemie e serve per prepararsi a minacce future.
Sarà chiusa la sede ginevrina della Gaza Humanitarian Foundation
Questo contenuto è stato pubblicato al
La sede ginevrina della Gaza Humanitarian Foundation sarà sciolta per il mancato rispetto di obblighi legali. Registrata in Svizzera a inizio anno, la filiale non è mai stata operativa. La decisione arriva tra forti critiche internazionali alla fondazione per la gestione degli aiuti a Gaza.
Ritrovato dopo 14 anni il relitto del “Lady Jay” nel Lago di Costanza
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dopo 14 anni, il relitto dello yacht "Lady Jay", affondato nel 2011 nel lago di Costanza con 12 persone a bordo, è stato localizzato a 170 metri di profondità
Il capo dell’esercito svizzero rinuncerebbe ad alcuni F-35
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'esercito ha bisogno esattamente degli F-35 e, in caso di bisogno, si potrebbe ridurre la quantità di aerei acquistati. È quanto ha dichiarato il dimissionario capo dell'esercito Thomas Süssli in un'intervista rilasciata alla Radio SRF.
Janssen studia la chiusura del suo sito bernese, a rischio in 300
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'azienda produttrice di vaccini Janssen sta valutando la possibilità di chiudere il suo stabilimento di Berna-Bümpliz. Ieri ha avviato una consultazione con i dipendenti per trovare soluzioni alternative: la misura potrebbe avere ripercussioni su 300 persone.
Condannati a 10 anni di carcere due genitori che uccisero la figlioletta disabile
Questo contenuto è stato pubblicato al
Dieci anni di carcere ed espulsione dal Paese per omicidio intenzionale e tentato omicidio: è la pena inflitta dal Tribunale cantonale di Argovia a una coppia di genitori che nel 2020 uccise la figlia di 3 anni gravemente disabile a Hägglingen (AG).
Questo contenuto è stato pubblicato al
In diverse città svizzere è ufficialmente iniziata la febbre per gli europei femminili di calcio, con i tifosi che si sono riversati nelle fan zone, accompagnati da temperature decisamente estive.
Nel 2024 in Svizzera meno infortuni sul lavoro, ma di più nel tempo libero
Questo contenuto è stato pubblicato al
Lo scorso anno in Svizzera il numero degli infortuni è lievemente salito rispetto all'anno precedente, a 908'313 (+0,7%). Mentre gli incidenti e le malattie professionali sono nuovamente diminuiti, gli infortuni nel tempo libero sono cresciuti.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.