Apre venerdì 3 novembre la mostra "Un futuro per il passato. Collezione Bührle: arte, contesto, guerra e conflitto". Il nuovo allestimento al Kunsthaus di Zurigo della controversa collezione vuole mettere a confronto diverse interpretazioni e prospettive mettendo in evidenza il contesto storico nel quale la collezione è stata costituita.
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Emil Georg Bührle (1890-1956), industriale, produttore di armi e collezionista d’arte ha avuto importanti rapporti commerciali con la Germania nazista. Da figlio della piccola borghesia tedesca è diventato l’uomo più ricco della Svizzera.
Quando nel 2021 è stata inaugurata la mostra permanente della Collezione Bührle nel nuovo edificio del Kunsthaus, realizzato dal noto architetto David Chipperfield, è stata da subito aspramente criticata. Le questioni controverse, come le opere d’arte trafugate, erano state menzionate solo in una sala di documentazione.
Dalle critiche al nuovo allestimento
Nel nuovo allestimento ci si è preoccupati a illustrare la carriera di Emil Bührle, la sua ascesa come produttore di armi e collezionista d’arte. Si fa riferimento ai suoi rapporti commerciali con la Germania nazista nonché al lavoro forzato in una delle sue fabbriche.
Nonostante nel nuovo allestimento i visitatori vengano informati in diverse sale sul controverso personaggio e sull’origine delle opere d’arte, la preparazione della mostra ha suscitato non pochi problemi.
Il 13 ottobre il comitato di esperti indipendenti chiamato ad accompagnare i lavori preparatori se ne è andato per controversie sul peso dato nella mostra al destino degli ex proprietari delle opere, in molti casi vittime del regime nazista.
Sebbene il nuovo allestimento includa le biografie di ex proprietari di alcuni quadri (vedi foto), secondo il comitato di esperti indipendenti queste sono presentate in modo insufficiente.
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