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Neuchâtel fa i conti con il proprio passato coloniale imparando dalla storia

La statua neocastellana di David de Pury, arricchitosi nel 700 grazie allo schiavismo.
La statua neocastellana di David de Pury, commerciante arricchitosi nel '700 grazie allo schiavismo. Keystone / Laurent Gillieron

Non rimuovere i simboli del proprio passato, ma "spiegarli": la città di Neuchâtel - finita nell'onda lunga del movimento statunitense Black Lives Matter - non toglierà la statua di David de Pury, commerciante arricchitosi nel '700 grazie allo schiavismo, ma vi aggiungerà una targa esplicativa. Due petizioni diverse si contendevano il destino del monumento.

Per la gioia degli affezionati della piazza omonima, la statua di de Pury rimarrà dov’è e potrà ancora accoglierli senza subire grandi sconvolgimenti. Il busto del commerciante nato all’inizio del ‘700 non verrà infatti tolto dal cuore della città come era stato proposto sull’onda del movimento di lotta civile a causa del suo legame con la schiavitù. 

A David de Pury, la città di Neuchâtel aveva infatti dedicato una stato in memoria delle centinaia di milioni di franchi che l’uomo aveva donato alla città, denaro guadagnato grazie alla sua partecipazione in società che impiegavano schiavi. Sebbene non si fosse trattato di uno schiavista in senso stretto, una petizione chiedeva comunque la rimozione del busto che gli rende omaggio, mentre un’altra – che alla fine l’ha spuntata – chiedeva il mantenimento del simbolo, ma con l’affissione di una targa esplicativa. 

“Dobbiamo assumere l’eredità della nostra storia”

Oggi la città ha illustrato la sua decisione, una targa alla statua e in una serie di altri luoghi simbolo dell’epoca: “Dobbiamo assumere l’eredità della nostra storia, nei suoi lati luminosi così come in quelli oscuri. Trattandosi dell’implicazione di famiglie neocastellane nel colonialismo e senza voler incriminare nessuno, vogliamo raccontare cosa è stato fatto e qual era la situazione. Integreremo le informazioni con i risultati che mano a mano la ricerca storica ci fornirà”, ha spiegato Thomas Facchinetti, consigliere comunale di Neuchâtel.

Non solo la città sosterrà questa ricerca, ma a partire dall’anno prossimo darà vita a tutta una serie di iniziative: una sezione del Museo d’Arte e Storia verrà dedicata al passato coloniale della città e sarà allestito un percorso educativo. Una soluzione salomonica che accontenta i promotori di entrambe le petizioni.

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