Antonio Fogazzaro (1842-1911) torna sulla scena del suo Piccolo mondo antico. Il Museo delle dogane svizzero di Gandria (Lugano) ospita fino a ottobre una mostra temporanea sullo scrittore vicentino che ha passato parte della sua vita in Valsolda sulle rive del lago di Lugano.
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Di origini coreane cresciuto nei Grigioni, scriverei solo di cultura, ma in questi anni ho sempre parlato d’altro. Iniziali: fra
Ad Oria in Valsolda, sulle sponde del Lago di Lugano, ancora oggi c’è la villa Fogazzaro. Luogo nel quale lo scrittore vicentino ha ambientato buona parte del suo romanzo più famoso: “Piccolo mondo antico”.
Ora, di fronte alla villa, sull’altra sponda del lago, al Museo delle dogane svizzero si può visitare una piccola mostra su Fogazzaro e il suo piccolo mondo antico. Un ritorno a casa reso possibile dalla collaborazione tra lo stesso Museo delle dogane di GandriaCollegamento esterno e il Museo delle cultureCollegamento esterno di Lugano (Musec). E non poteva essere scelto scenario migliore. Dal Museo infatti si può ammirare, in un solo colpo d’occhio, tutta Valsolda, teatro suggestivo delle vicende fogazzariane.
A curare la mostra il direttore del dicastero cultura della città di Lugano Lorenzo Sganzini che ha colto l’occasione per esporre 16 pastelli su carta dell’artista ticinese Pietro Chiesa. Disegni degli anni Trenta del secolo scorso riprodotti dalla Mondadori per illustrare il romanzo di Fogazzaro. Ma esposta c’è anche la sceneggiatura originale del film di Mario Soldati con le annotazioni e disegni del regista.
Il Museo delle dogane svizzero
La mostra è ospitata dal Museo che per quasi un secolo è stato una caserma con funzioni di posto di guardia del confine con l’Italia. Costruito nel 1904 sulla sponda del lago opposta alla città di Lugano, già nel 1949 parte della caserma è stata trasformata in un museo con esposte le merci sequestrate ai contrabbandieri, sia svizzeri sia italiani.
Oggi il Museo, raggiungibile solo in battello, vuole far conoscere a un pubblico più vasto il lavoro dell’Amministrazione federale delle dogane (proprietaria del museo), ma vuole anche far capire come viene gestito un confine nazionale. Tema decisamente importante per un paese piccolo con la sua tradizione di neutralità.
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