È morto martedì a Londra, all’età di 90 anni, il produttore George Martin. Era considerato il quinto Beatles, la mente dietro al successo planetario della band britannica e il primo a coglierne le potenzialità.
Si dice che dietro ogni grande uomo ci sia una grande donna. Nella musica si dovrebbe dire che dietro ogni grande band c’è un grande produttore.
Questo fu anzitutto George Martin: lo scopritore dei Beatles, il primo a produrli con la sua etichetta Parlophone, nel 1962, quando tutti gli altri li avevano ignorati.
Lui vide il potenziale della band e diede forma alla materia grezza che veniva fornita dal talento creativo del duo McCartney-Lennon.
Anche se respingeva l’immagine del sofisticato damerino in grado di elevare la musica degli umili Beatles al rango di successo planetario.
Lui stesso era figlio della classe operaia, di un carpentiere, pur avendo avuto una formazione classica come oboista.
Produsse tutti gli album della band britannica tranne uno, che non a caso viene spesso considerato un gradino sotto gli altri.
Sua l’idea di velocizzare ‘Please please me’, il primo successo dei Beatles. “Signori, avete appena registrato il vostro primo singolo che scalerà le classifiche”. Aveva ragione.
Martedì il primo ad annunciarne la morte è stato Ringo Starr, il batterista storico dei Beatles. Indovinate un po’? Anche lui una creatura di Martin.
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