Seul risponde alla provocazione di Pyongyang che aveva precedentemente lanciato diversi missili, uno dei quali nelle acque territoriali della Corea del Sud.
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La Corea del Nord ha lanciato mercoledì mattina almeno dieci missili di vario tipo, secondo quanto hanno riferito fonti di Seul. Pyongyang li ha testati “verso le acque al largo della costa ovest ed est” del Paese, ha spiegato il Comando di stato maggiore, sottolineando in particolare le ogive a corto raggio partiti dalla regione di Wonsan, città sulla costa orientale.
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Il presidente Yoon Suk-yeol ha condannato l’ultima raffica di lanci di missili, uno dei quali caduto vicino alle acque territoriali sudcoreane, definendola una violazione de facto del territorio del Sud e ordinando “un’azione rapida per far pagare al Nord le provocazioni”. Yoon ha anche invitato i militari a essere pronti contro ulteriori provocazioni di alto livello da parte di Pyongyang, durante la riunione convocata d’urgenza del Consiglio di sicurezza nazionale.
In risposta alla provocazione di parte di Pyongyang, Seul ha a sua volta lanciato tre missili. L’esercito sudcoreano ha confermato di aver lanciato i “tre missili aria-superficie di precisione” in acque “vicino alla Northern Limit Line a una distanza corrispondente all’area” in cui sono finiti quelli testati mercoledì dal Nord, mai così vicini alle acque territoriali del Sud.
Le operazioni, ha aggiunto il Comando di stato maggiore congiunto in una nota, hanno mostrato che Seul intende rispondere “con fermezza contro qualsiasi tipo di provocazione”. L’iniziativa del Nord è arrivata mentre Seul e Washington stanno tenendo le manovre congiunte ‘Vigilant Storm’, coinvolgendo più di 240 aerei nel tentativo di rafforzare la posizione di deterrenza contro le minacce del Nord che potrebbe presto condurre anche il suo settimo test nucleare.
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