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Militante per il clima condannato per danni alla cornice di un Segantini

Max Voegtli all'esterno del Tribunale distrettuale di Zurigo. © Keystone / Ennio Leanza

Il portavoce di "Renovate Switzerland", Max Voegtli, è stato condannato dal tribunale distrettuale di Zurigo a una pena pecuniaria (sospesa) di 60 aliquote giornaliere da 30 franchi per costrizione e danneggiamenti a proprietà privata per essersi incollato le mani alla cornice di un quadro alla galleria Kunsthaus nella città sulla Limmat.

Questo contenuto è stato pubblicato il 29 agosto 2023 - 17:09
tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS

A sua difesa Max Voegtli, che si è presentato all’udienza senza un legale, ha citato le inondazioni, gli incendi e le temperature record di questi mesi collegati, secondo lui, al riscaldamento climatico. L’imputato ecologista ha precisato in aula di non aver mai infranto prima le leggi ma oggi, ha aggiunto, è necessario.

Nell’atto d’accusa scritto dalla procura viene riportato anche un episodio successivo: l’attivista per il clima trentenne, assieme ad alcuni compagni, si è incollato le mani sul manto della strada a cinque corsie lungo l’Utoquai il 14 ottobre del 2022, provocando pesanti disagi al traffico veicolare nella zona.

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Nel mese precedente, l’11 settembre, il condannato e un altro militante si sono resi protagonisti di un’altra azione: si sono infatti appiccicati le mani alla cornice in legno del noto quadro Alpweiden di Giovanni Segantini che a seguito di quest’impresa ha subito danni stimati in 2'100 franchi.

Per questo fatto il procuratore ha emesso una condanna pecuniaria con decreto d’accusa, cui Max Voegtli si è opposto, portando la vicenda davanti al tribunale distrettuale.

Ma il suo nome è rimbalzato sui media anche per un ulteriore episodio: dopo aver partecipato a una manifestazione di protesta sull’autostrada nei pressi del San Gottardo a Pasqua, il militante ecologista è stato fotografato all’aeroporto di Zurigo mentre attendeva un volo per il Messico.

Il trasporto aereo, assai inquinante, viene spesso stigmatizzato dagli attivisti per il clima e per questo motivo la foto incriminata, pubblicata su diversi media e reti sociali, ha suscitato numerosi commenti, spesso carichi di odio.


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