A Como l’emergenza migranti è rientrata, ma i problemi restano
Le immagini dei migranti accampati alla stazione di Como appartengono al passato. Il centro allestito dalle autorità in settembre accoglie oggi un centinaio di persone, un numero ben inferiore rispetto a quello di qualche mese fa. Questo calo sarebbe in parte riconducibile a una rete di passatori attiva nella zona.
“Posso confermare che una rete di passatori si è creata o perlomeno si è rimessa in circolo. Stanno tentando di fare passare un po’ di persone”, afferma Roberto Bernasconi, direttore della Caritas di Como. I passatori chiederebbero circa 250 euro per ogni persona.
Per mettere insieme un po’ di soldi, alcune persone spacciano droga o si prostituiscono, indica ancora Bernasconi.
A spiegare il calo di presenze nel centro d’accoglienza a Como, dove qualche mese fa vi erano circa 400 persone, è però anche un altro fattore: molti migranti hanno chiesto l’asilo in Italia e sono stati spostati verso altri centri.
Il giro di vite annunciato dal governo, che intende rimpatriare le persone in situazione irregolare, è visto con scetticismo dagli operatori del settore: “È molto difficile che ciò accadrà. Non vedo come la questura, già oberata di lavoro, riesca a trovare il tempo per effettuare questi rimpatri”, afferma Roberto Ciriminna, responsabile Caritas del campo d’accoglienza di Como.
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