Matrimoni illegali, si è dimesso l’imam di Berna Memeti
L'imam svizzero Mustafa Memeti
Keystone / Peter Klaunzer
La vicenda dei matrimoni irregolari - forse addirittura forzati - nella Casa delle Religioni di Berna ad opera di imam sconosciuti ha portato alle dimissioni dell'imam Mustafa Memeti.
L’emittente riferiva di adempienze da parte del religioso che non aveva controllato in tutti i casi se i requisiti per un matrimonio religioso fossero stati soddisfatti. In particolare, sarebbe stato violato il disposto del primato del matrimonio civile, secondo cui la celebrazione nuziale davanti alle autorità comunali deve precedere quella che si tiene nei luoghi di culto. Ma vi sarebbero stati addirittura matrimoni forzati, sempre secondo quanto riferisce la SRF.
Imam sconosciuti frequentavano l’edificio di culto
Dal profilo giuridico, dal momento che non è stato individuato l’officiante islamico dei controversi matrimoni nella Casa delle Religioni, i suoi amministratori hanno intrapreso un’azione legale su denuncia contro ignoti.
La Casa delle religioni, fondata a Berna nel 2014, è un edificio unico al mondo dove indù, musulmani, cristiani, aleviti e buddisti hanno un proprio luogo di culto. Al programma sono state associate anche le comunità ebraica, baha’i e sikh. Dergâh, chiesa, moschea, tempio e centro buddista sono collegati tra loro tramite uno spazio aperto e neutrale, dedicato al dialogo. È il cuore della casa che invita al dialogo interreligioso ed interculturale anche i visitatori.
Confidiamo nel fatto che le comunità religiose nella Casa delle religioni rispettino il diritto svizzero, ha evidenziato la direttrice Karin Mykytjuk, e le stesse comunità si impegnano a rispettare le leggi locali e a conformarsi ai diritti umani.
L’imam, a giudizio della direttrice, si è fidato delle dichiarazioni rese a voce dagli interessati riguardanti il loro stato civile. E non è a conoscenza di casi di matrimoni forzati celebrati da imam sconosciuti. Ma la Casa delle religioni è aperta tutta la giornata ed è frequentata da numerose persone che non fanno parte della locale associazione islamica.
Contenuto esterno
L’imam Memeti, che si è dimesso per la fine di aprile, si è assunto per iscritto la responsabilità di questa “carenza organizzativa”. Per lui era importante che questi casi diventassero pubblici e ha ribadito la sua condanna contro i matrimoni forzati definiti un “crimine odioso e grande”.
La presenza di una moschea nell’edificio sito al numero 1 di Europaplatz, ha sottolineato l’imam bernese (che è uno dei promotori e sostenitori dell’iniziativa interreligiosa), è un segno di apertura dell’Islam svizzero e un contributo alla sua affermazione che in caso contrario rischia di essere emarginato nel Paese.
Un imam aperto e inviso all’Islam politico
Il religioso 62enne ha addotto anche altre motivazioni alla sua scelta, che sarà annunciata formalmente ai membri dell’Associazione Musulmana durante l’incontro di sabato. Tra di esse l’età e la cospicua mole di lavoro all’interno dell’associazione musulmana e della Casa delle religioni.
Va precisato che Mustafa Memeti, imam progressista svizzero, di origine albanese, si è sempre battuto contro l’avanzata dell’Islam politico nella Confederazione ed è stato raggiunto nel 2015 da una “fatwa” emessa da autorità musulmane estremiste. Nota la sua avversione per il burqa che ha sempre combattuto con argomentazioni religiose.
Il servizio della Radiotelevisione svizzera SRF del 17 novembre che denunciava matrimoni forzati nella Casa delle religioni (in tedesco).
Contenuto esterno
Articoli più popolari
Altri sviluppi
Lavoro ed economia
Il cappuccino più caro al mondo? Lo si beve a Zurigo
Abbassare il riscaldamento per ridurre la dipendenza dal gas russo: è una proposta che vi convince? Quali altri soluzioni sarebbero attuabili?
Contrariamente ad altri Paesi europei, la Svizzera dipende solo in minima parte dal gas naturale. Questa fonte rappresenta infatti circa il 15% dei consumi energetici complessivi della Svizzera e viene usata soprattutto per il riscaldamento. Quasi la metà del gas consumato in Svizzera viene però dalla Russia e anche nella Confederazione si cercano soluzioni per…
Estate positiva per gli impianti di risalita svizzeri
Questo contenuto è stato pubblicato al
La stagione estiva è stata positiva per gli impianti di risalita in Svizzera e in Ticino, mentre nei Grigioni si osserva meno dinamismo.
L’Unione sindacale svizzera chiede aumenti salariali generalizzati del 2,5%
Questo contenuto è stato pubblicato al
L'Unione sindacale svizzera (USS) e le sue consociate richiedono aumenti salariali generalizzati compresi tra il 2 e il 3% per il 2026. La motivazione addotta è che l'economia sta andando bene e il 99% dei lavoratori non è toccato direttamente dai dazi statunitensi.
Donna svizzera ferita nell’incidente della funicolare di Lisbona
Questo contenuto è stato pubblicato al
Non vi sarebbe nessuna vittima elvetica ma una ferita svizzera tra le persone coinvolte nell'incidente della funicolare di Lisbona: lo hanno comunicato le autorità portoghesi.
I droni israeliani saranno consegnati alla Svizzera senza diverse funzionalità
Questo contenuto è stato pubblicato al
I droni di ricognizione di fabbricazione israeliana ADS 15, la cui consegna all'esercito è segnata da tutta una serie di ritardi e problemi tecnici, saranno acquistati senza le funzionalità inizialmente previste.
Sempre meno persone in Svizzera si sentono in forma
Questo contenuto è stato pubblicato al
La percezione di benessere fisico delle svizzere e degli svizzeri è peggiorata negli ultimi cinque anni: lo rivela uno studio pubblicato giovedì dall'istituto di ricerca Sotomo secondo cui solo l'11% della popolazione si sente in ottima salute.
Questo contenuto è stato pubblicato al
Almeno 15 persone sono morte nel deragliamento della funicolare di Gloria, a Lisbona, secondo il bilancio ufficiale, ancora provvisorio, delle autorità portoghesi. Lo si apprende dalla Tv di Stato.
Blatten, i pericoli naturali sono il maggiore fattore d’incertezza per il futuro
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il Consiglio di Stato del Vallese e le autorità comunali hanno presentato questa sera un piano d'azione, contenente una serie di misure, per il villaggio di Blatten, distrutto da una frana il 28 maggio scorso.
Il calciatore Breel Embolo è stato condannato in seconda istanza
Questo contenuto è stato pubblicato al
Il giocatore della nazionale svizzera di calcio Breel Embolo è stato condannato anche in seconda istanza, dal Tribunale d'appello di Basilea Città, per minacce ripetute. La sentenza si riferisce a un caso risalente al 2018.
Se volete segnalare errori fattuali, inviateci un’e-mail all’indirizzo tvsvizzera@swissinfo.ch.