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Balotelli a Sion: un po’ più di stravaganza in una squadra già stravagante

balotelli con la nuova maglia del sion
Mario Balotelli con la sua nuova maglia in compagnia del direttore sportivo del Sion Barthélemy Constantin. © Keystone / Jean-christophe Bott

Il calciomercato in Svizzera regala raramente colpi di scena come quello avvenuto mercoledì a qualche minuto dallo scadere dei trasferimenti: Mario Balotelli è approdato al Sion. Probabilmente solo un presidente fuori dal comune come Christian Constantin poteva pensare di riuscire un colpo simile.

Sulla Treccani dopo il termine balotellata (“Gesto, comportamento, trovata tipici del calciatore Mario Balotelli”) potrebbe ormai entrare a pieno titolo anche il termine constantinata. Quando qualche settimana fa, quando era si era venuto a sapere che il presidente del FC Sion Christian Constantin era in trattative con il calciatore italiano in forza ai turchi dell’Adana Demirspor, la notizia era stata accolta con un misto di incredulità e di sorpresa. Sì, come no, Balotelli nel campionato svizzero, certo… – si sono detti in molti.

Super Mario non è probabilmente più così super come qualche anno fa, anche se in Turchia ha concluso la scorsa stagione al secondo posto della classifica marcatori. Non è detto che in un campionato come quello svizzero – spesso un po’ sottovalutato – riesca a dimostrarsi altrettanto brillante. Comunque sia, era da un bel po’ di tempo che un nome così prestigioso non calcava i campi da gioco elvetici.

Quando Gattuso vestiva la maglia vallesana

Fino agli anni ’80 del secolo scorso il calcio rossocrociato riusciva ancora ad attirare qualche stella, a volte magari un po’ in declino: Karl-Heinz Rummenigge aveva concluso la sua carriera al Ginevra Servette, Marco Tardelli si era accasato a San Gallo e Ueli Stielike al Neuchâtel Xamax. Da allora, però, le squadre svizzere si erano dovute perlopiù accontentare di giocatori di seconda fascia provenienti dai principali campionati europei o profilarsi come trampolino di lancio per giovani di belle speranze.

Di stelle neanche l’ombra. Con qualche rara eccezione. Walter Samuel al Basilea e dieci anni fa Gennaro Gattuso. E per che squadra aveva firmato il centrocampista italiano? Per il Sion di… Christian Constantin.

In Vallese, Ringhio aveva disputato la sua ultima stagione da calciatore ed aveva ricoperto per la prima volta anche la carica di allenatore. Il suo arrivo a Sion aveva soprattutto permesso al club di aumentare considerevolmente le vendite di merchandising, grazie alla sua maglietta numero 9.

Grazie all’arrivo di Balotelli, per il cui trasferimento il Sion dovrebbe aver sborsato dai due ai quattro milioni di franchi (a cui dovrebbero aggiungersene altrettanti per il salario del giocatore), il responsabile del marketing della squadra ha di che strofinarsi le mani.

L’idea di esplorare la pista che portava all’attaccante italiano è venuta “a mio figlio Barthélemy [che è direttore sportivo del club], cercavamo un modo per lanciare una nuova dinamica dopo due anni di Covid”, ha spiegato al giornale Le MatinCollegamento esterno Christian Constantin. “Volevamo migliorare la squadra e sapevamo che dovevamo cercare questo tipo di giocatore. A un certo punto abbiamo pensato anche a Cavani. Ne abbiamo parlato con lui. Ma alla fine ce l’abbiamo fatta con Mario e ne siamo felici”.

Ininterrottamente alla testa del club dal 2003, dopo una prima parentesi durata dal 1991 al 1997, l’imprenditore vallesano è rimasto uno dei rari presidenti mecenati del calcio svizzero. Un vero appassionato del pallone, una sorta di residuo del passato in un mondo dominato sempre più da conglomerati più o meno grandi.

christian constantin
In questi ultimi anni, il presidente del Sion Christian Constantin non ha avuto molte occasioni per gioire con la sua squadra. Keystone / Manuel Lopez

Nato nel 1957 a Martigny, Christian Constantin è stato lui stesso calciatore – portiere per la precisione – di buon livello: ha giocato un paio di stagioni in serie A con il Neuchâtel Xamax alla fine degli anni ’70, poi ha militato in qualche squadra in serie B, tra cui il Lugano.

Se la sua carriera di calciatore è stata tutto sommato modesta, quella di imprenditore è stata coronata da successo. Molto successo. Disegnatore edile di formazione, Constantin ha fondato un suo studio di architettura a soli 21 anni. Oggi l’azienda conta una cinquantina di collaboratori e Constantin figura nella classifica delle 300 persone più ricche in Svizzera stilata dalla rivista BilanCollegamento esterno. Il suo patrimonio è stimato tra i 300 e i 400 milioni di franchi.

Un patrimonio che Constantin non ha mai esitato a investire – anche se sarebbe meglio dire spendere – in quella che è la sua più grande passione: il calcio naturalmente.

In tutti questi anni alla testa del club, l’imprenditore vallesano ha a suo dire sborsato di tasca propria un’ottantina di milioni di franchiCollegamento esterno.

Record di allenatori

Sorta di Zamparini in salsa vallesana, Constantin è passato alla storia in questi due decenni per essere uno dei presidenti ad aver cambiato il maggior numero di allenatori. Durante i 24 anni di presidenza (compresi quelli tra il 1997 e il 1991) ne ha cambiati ben 57Collegamento esterno. Se non un record mondiale, forse poco ci manca. Alcuni sono passati sulla panchina vallesana più volte, come il tecnico attuale, l’italiano Paolo Tramezzani. Altri, invece, non hanno diretto neppure una partita: nel 2014 l’ex difensore della nazionale italiana Claudio Gentile non si era neppure presentato al primo allenamento.

Gran tifoso della Juventus, Constantin ha del resto avuto sempre un debole per l’Italia. Oltre a guidare una Ferrari, a fargli incamerare i suoi primi titoli come presidente è proprio un allenatore italiano: Alberto Bigon nella stagione 1996-1997 conquista campionato (il secondo e per ora ultimo della storia del Sion) e Coppa svizzera. Un trionfo.

Anni difficili

Negli anni successivi della presidenza Constantin, la squadra vallesana conosce però più bassi che alti: conquista altre quattro coppe svizzere, ma in campionato vegeta spesso nelle parti basse della classifica.

E Christian Constantin oltre che per i numerosi cambi di allenatore (e di giocatori) fa spesso parlare di sé. Nel 2011 ingaggia un braccio di ferro con la Fifa per il tesseramento, considerato irregolare, di sei giocatori e la squadra è punita con 36 punti di penalità.

Tra un allenatore e l’altro, capita anche che lo stesso Constantin diriga la squadra per un paio di partite.

Nel 2017, al termine di una partita a Lugano, il presidente del Sion malmena l’ex allenatore della nazionale Rolf Fringer, che si trovava allo stadio in veste di opinionista per un canale televisivo. La scena, ripresa dalle telecamere, fa il giro del mondo. Constantin è bandito dagli stadi per cinque mesi.

Durante una cena di gala del club, il presidente arriva su un cavallo, travestito da Napoleone per divertire gli invitati.

uomo travestito da Elvis Presley
Non solo Napoleone: nel 2018 durante la tradizionale cena di gala della società, l’istrionico Christian Constantin delizia il pubblico con un’interpretazione di Elvis Presley. © Keystone / Jean-christophe Bott

Molto apprezzato dai media per la sua disponibilità e la sua franchezza, Constantin è una personalità che divide. Molti lo amano, alcuni proprio non lo sopportano.

Una delle grandi qualità del presidente è di avere la grandissima capacità di “toccare le corde giuste” e di avere quella “la passione per le emozioni che (lo) fanno vibrare, andare avanti e vivere”, come scrive Le Matin.

Un uomo di carattere, che sa però coccolare (anche troppo, sostengono alcuni) i suoi giocatori. È di tutto questo che ha bisogno Balotelli per esprimere il suo grande potenziale? Gli appassionati di calcio svizzeri aspettano con impazienza la risposta.

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