Il Festival di Zurigo celebra il “rifiorire” del cinema italiano
Giovane e non disposto a scendere a compromessi. È così che il Festival del film di Zurigo vede l'attuale cinema italiano. Alla sua quattordicesima edizione, la manifestazione ha deciso di dedicare proprio all'Italia la sezione "Nuovi Orizzonti".
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Italofono della redazione Swiss abroad, mi occupo soprattutto di scrivere articoli sulle caratteristiche e le storie più particolari della Svizzera.
Dopo il master in studi asiatici conseguito a Ginevra (con una deviazione all'Università di Tokyo e all'Università di Kyoto), ho lavorato presso la redazione web di RSI collaborando occasionalmente con Presenza Svizzera durante gli Expo in Corea del Sud e a Milano. Dal 2016 lavoro per SWI swissinfo.ch.
Lo Zurich Film Festival Collegamento esterno(Zff) è una manifestazione ancora relativamente giovane, ma cresce velocemente e ha le idee in chiaro: la sua missione è quella di dare visibilità ai cineasti più promettenti da ogni angolo del globo. Per questa ragione, il concorso per aggiudicarsi l’ambito Goldene Auge, l’Occhio d’oro, è aperto solo alla prima, seconda o terza opera di un regista.
Questo si affianca, naturalmente, al glamour che sanno portare personalità già affermate dell’industria cinematografica. L’edizione di quest’anno (che si terrà dal 27 settembre al 7 ottobre) avrà come ospiti d’eccezione, per citarne alcuni, Judi Dench, Johnny Depp e Wim Wenders.
La rinascita italiana
Dal 2007, la sezione “Nuovi orizzonti” (“Neue Welt Sicht”) si occupa di dare luce alla produzione più innovativa di un paese diverso ogni anno.
La quattordicesima edizione rende onore all’Italia. Decenni dopo l’epoca d’oro del cinema della Penisola, con mostri sacri come Rossellini, De Sica, Visconti o Fellini, lo Zff ha ritenuto importante sottolineare come il paese stia ritornando alla ribalta.
Accanto a qualche personalità già affermata internazionalmente “c’è una nuova generazione giovane e non disposta a scendere a compromessi che promettono di dare forma e carattere al cinema italiano sul lungo termine”, si legge nel descrittivo della sezione.
Due domande al direttore
Karl Spoerri, cofondare, CEO e direttore artistico dello Zurich Film Festival.
Keystone
Alla presentazione ufficiale del programma di quest’annoCollegamento esterno, tvsvizzera.it ha voluto chiedere qualcosa di più sulla presenza del cinema italiano a Zurigo al direttore artistico dello Zff, Karl Spoerri.
tvsvizzera.it: Perché considera l’Italia come “nuovo” orizzonte nel mondo del cinema?
Karl Spoerri: Perché l’Italia era scomparsa da parecchi anni dai festival internazionali. Adesso però ha molte nuove voci interessanti.
Ci sono naturalmente dei registi che sono dei punti di riferimento, come Paolo Sorrentino o Alice Rohrwacher. Loro si sono fatti già conoscere e stanno facendo molto clamore nel mercato del cinema internazionale.
Ma nel programma del Zff di quest’anno abbiamo scelto anche altri cineasti, i cui lavori non si potrebbero vedere altrimenti in una sala della Svizzera tedesca. Penso sia una bella opportunità per chi è interessato al cinema italiano venire al Festival per scoprirle.
tvsvizzera.it: Cosa ha fatto sparire l’Italia dalla scena internazionale e cosa pensa l’abbia fatta riemergere?
K.S: Penso che una delle ragioni principali sia stato Berlusconi. Ha danneggiato molto l’industria cinematografica.
Adesso come adesso non ci sono molti soldi per il cinema in Italia, al contrario di un tempo. Ma gli autori invece ci sono e i temi che trattano sono molto interessanti, molto politici, originali. Anche per chi lavora nel cinema qui in Svizzera le loro opere sono interessanti, dato che con budget ridotti riescono a produrre film vigorosi, con una narrazione molto potente. Qualche volta bisogna ammettere che può aiutare se i soldi mancano e bisogna stringere la cinghia. Si è obbligati a essere più creativi.
L’altro aspetto è la situazione del paese, con la crisi dei rifugiati, o il crescere del populismo. Molta gente in Italia ha paura. I cineasti ci sono sempre, e trasformano queste paure in storie, traducono ciò che è importante per la società in storie. È anche per questo che il cinema in Italia è tornato e sta rifiorendo.
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