In centomila a Milano per i 78 anni dalla liberazione. L’omaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla Resistenza.
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tvsvizzera.it/spal con agenzie
La Repubblica italiana è “fondata sulla Costituzione, figlia della lotta antifascista”, ha detto il capo dello Stato a Boves (Cuneo), simbolo del primo eccidio nazista. Concetto che è stato ribadito dall’affermazione “Ora e sempre Resistenza!”, scandita nel teatro di Cuneo dove ha spiegato i motivi che lo hanno indotto a intervenire nella cittadina piemontese: “Qui allora, a Cuneo, nella terra delle 34 Medaglie d’oro al valor militare e dei 174 insigniti di Medaglia d’argento, delle 228 medaglie di bronzo per la Resistenza”, ha osservato Sergio Mattarella.
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“La terra dei dodicimila partigiani – ha continuato -, dei duemila caduti in combattimento e delle duemilaseicento vittime delle stragi nazifasciste. È qui che la Repubblica celebra oggi le sue radici, celebra la Festa della Liberazione”. Un riferimento neanche troppo velato alla controversa scelta del presidente del Senato Ignazio La Russa di recarsi a Praga per rendere omaggio a Jan Palach, simbolo della lotta contro il comunismo.
Basso profilo nel Governo
Da parte del Governo è stato tenuto un profilo basso, con partecipazioni misurate a eventi di secondo piano. La linea è stata dettata dalla premier Giorgia Meloni che in un articolo al Corriere della Sera ha voluto precisare che qualsiasi nostalgia per il fascismo è “incompatibile” con la destra Italiana.
Ma l’assenza sua e dei suoi collaboratori ad appuntamenti celebrativi, così come la persistente ritrosia a pronunciare il termine antifascismo hanno suscitato critiche dalla sinistra.
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Celebrazioni in numerose città
Più o meno nelle stesse ore centomila persone sono convenute a Milano, città medaglia d’oro della Resistenza, per la sfilata che ha raggiunto Piazza Duomo, organizzata dall’Associazione nazionale partigiani (ANPI). A Roma il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha partecipato alla cerimonia al Mausoleo dei Martiri delle Fosse Ardeatine mentre il vicepremier Matteo Salvini ha reso omaggio ai caduti americani al cimitero di Firenze.
A Palermo il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, secondo cui “non ci devono essere divisioni sulla memoria storica”, ha rivendicato “anche la liberazione di un territorio dalla mafia”.
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