Circa 6'000 persone in corteo per ricordare l’accordo internazionale firmato nella capitale vodese che ha affossato il sogno di uno Stato autonomo curdo.
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tvsvizzera.it/spal con Keystone-ATS
Riuniti sulla Place de la Navigation a Ouchy, le e i manifestanti, provenienti da tutta Europa, sono partiti intorno alle 13.30 in direzione del Palais de Rumine, dove il 24 luglio 1923 fu firmato il Trattato d Losanna.
In testa al corte uno striscione recitava: “Il Trattato di Losanna è una decisione di genocidio dei popoli del Kurdistan”. Tra le bandiere sventolate, oltre a quelle delle varie comunità curde, anche alcune con l’effige di Abdullah Öcalan, fondatore del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), in carcere in Turchia dal 1999.
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“Il Trattato d Losanna è un trattato di vergogna, che ha lasciato il popolo curdo senza uno status”, sparso in quattro Stati (Turchia, Iraq, Iran e Siria), ha sostenuto un dimostrante secondo cui la manifestazione ha lo scopo di “denunciare un secolo di negazione, massacri e ingiustizie”.
Dopo circa un’ora e mezza di marcia i manifestanti sono arrivati davanti al Palais de Rumine, dove era stato allestito un palco dove si sono succeduti gli interventi di vari sostenitori della causa curda.
La partecipazione è stata comunque inferiore alle attese (si prevedevano tra le 10’000 e 15’000 persone. La polizia aveva predisposto un ampio dispiegamento di uomini e donne per evitare eventuali incidenti, in particolare in prossimità di locali turchi, ma non sono stati segnalati problemi.
Il trattato firmato il 24 luglio 1923 in riva al Lemano ridisegnò il Medio Oriente, stabilendo i confini attuali della Turchia moderna. L’effetto fu quello di stroncare le aspirazioni di autonomia di diverse comunità, in particolare di curdi e armeni.
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